Il punto della situazione: Victoria è caduta in un sonno
mistico nel tentativo di epurare il Darkhold. I
Redentori vengono così accolti a casa di Agatha Harkness
dove sperano ti proteggere la ragazza dai continui attacchi di demoni attirati
dal poter oscuro del libro. Ma l'organizzazione nota come Ditta, guidata da Hallowen Jack, e che tra le sue file conta anche Centurious e Infarto, sfrutta Spider-X per rubare il libro.
La minaccia viene sventata grazie agli sforzi di combinati dei Redentori e
dell'Uomo Ragno, quest'ultimo, al termine della battaglia, si lascia sfuggire
con Kyllian che il Dr. Strange ha eletto il suo
successore.
Un’infanzia trascorsa tra la malavita newyorkese, senza genitori, con il
solo pensiero di proteggere sua sorella.
E poi... la scoperta di quegli incomprensibili poteri, la morte di sua sorella,
l'arrivo di un uomo che lo volle prendere come suo discepolo…
Quell'uomo si chiamava Stephen Strange... lo addestrò a controllare i suoi
poteri, ma alla prima occasione lo sigillò in un'altra dimensione dicendo che
era per il suo bene.
Kyllian covò rancore e odio nei confronti dell'uomo,
durante gli anni passati in quell'esilio forzato.
Il motivo per cui lo odiava era che gli aveva dato un'opportunità e poi gliela
aveva negata: come discepolo di Strange un giorno sarebbe diventato il suo
successore... il Mago Supremo... la sua vita avrebbe finalmente avuto uno
scopo, non sarebbe stato più un teppista da quattro soldi.
In cuor suo aveva sempre sperato, da quando era ritornato sulla terra, che
Strange venisse a cercarlo per chiedergli di riprendere il suo apprendistato,
anche se mai il suo orgoglio gli avrebbe permesso di farsi avanti per primo.
Ma ora, aver scoperto che Strange aveva abbandonato il suo manto di mago
supremo lasciandolo ad un altro sostituto, lo fece imbestialire.
Fluttuava sopra la città di New York, in direzione del Sancta Sanctorum, deciso
più che mai ad ottenere il ruolo che gli spettava di diritto.
#9
- Come deve andare
"E così Brian Kornwell è stato dato in
custodia alla Dott.ssa Ashley Kafka. Rimanendo sempre nell'ambito della
cronaca, continuano i casi di bambini spariti..." Iskelior
premette il pulsante del televisore abbassando il volume e poi si diresse verso
il frigorifero sbadigliando.
Indossava solo una leggera sottoveste, per giunta di tessuto trasparente
"Uff... Kyllian stanotte non è tornato!"
Jinx bevve una sorsata della sua cioccolata calda, ai
suoi piedi Modred leccava il latte da una ciotola
"Sam è uscito stamattina presto, per fare delle ricerche sulla ditta...
magari si sono incrociati e sono andati insieme..."
"Sam e Kyllian.. insieme?
Ne dubito." la ragazza tirò fuori dal frigo una ciotola con l'impasto per
i pancake e vi inzuppò il dito dentro.
In quel momento entrò Agatha Harkness, aveva una
lunga vestaglia nera di flanella e i capelli raccolti in una cuffietta, accanto
a lei camminava Ebony.
Appena Modred lo vide gli abbaiò e gli corse
incontro, Ebony rispose soffiando e correndo via.
"Quando si decideranno a fare amicizia quei due?" si chiese Jinx.
"Vedrai che con il tempo..." le parole di Agatha Harkness
le morirono in bocca quando vide Iskelior in
sottoveste "Oh, ragazza mia, possibile che non ci sia verso di insegnarti
il pudore?" si voltò verso Jinx e gli poggiò una
mano sulla spalla e gli fece con voce dolce "William... sbaglio o avevi
detto che stamane avevi un appuntamento con degli amici...?"
"Si, ma è ancora pres..." constatando che
l'atmosfera si stava facendo pesante, cambiò idea "In effetti è meglio che
vada..."
Uscì dalla cucina e presa la giacca in soggiorno, uscendo poi dalla casa.
"Iskelior." Agatha Harkness
si sedette alla tavola coperta dai resti della colazione, vi passò sopra la
mano e la superficie divenne sgombra, linda e pulita "Ti ho già detto che
al giorno d'oggi una ragazza deve saper comportarsi e non può andare in giro
mezza svestita con tanta
nonchalance..."
"Beh, ma che c'è di male?" Iskelior posò la
ciotola nel frigo "L'avevo messo addosso ieri notte, perché ero convinta
che Kyllian sarebbe arrivato da li
a poco e a lui piace che mi vesta così quando noi..."
La Harkness si alzò di scatto, sbattendo una mano sul
tavolo e la guardò con aria grave "Iskelior, ti
prego, da ora in poi, di cercare di mantenere un certo contegno, per tutto il
tempo che sarai sotto il mio tetto. Per il bene tuo e di tutti noi, è meglio
condurre una condotta adeguata al nostro ruolo." e così dicendo uscì dalla
cucina.
Iskelior rimase per qualche momento in silenzio, con
le braccia conserte.
Per il bene di tutti noi
Poi portò le mani tra i capelli e scosse la testa.
Modred aveva inseguito Ebony fino al cortile.
Il gatto si trovava con le spalle al muro.
Il cane si avvicinò ringhiando sommessamente, i suoi occhi cominciarono a
brillare.
Ebony iniziò a soffiare, mentre una luce si accese
anche nei suoi occhi.
"Modred! Bello! Vieni qui!" la voce di Jinx li fece voltare entrambi.
Modred corse verso il padroncino, mentre Ebony saltava su un albero.
"Andiamo al parco oggi... contento bello?" Jinx
carezzò il cucciolo e poi si incamminò verso il parco.
Era una vita che non usciva con qualcuno, gli sembrava un miracolo aver fatto
amicizia con quel gruppo di ragazzi il giorno prima.
Certo, erano tutti più piccoli di lui, però la prospettiva di una mattinata a
giocare a calcio o a fare un picnic era sempre più allettante dello stare a
casa ad assistere ai battibecchi tra gli adulti.
Quando arrivò al luogo dell'appuntamento era in anticipo di un'ora abbondante,
quindi si avvicinò alle altalene e prese posto su una di esse.
Si diede una leggera spinta coi piedi e si lasciò dondolare, ascoltando il
cigolare delle catene.
Dopo qualche secondo, udì un altro cigolare.
Si voltò e vide la bambina del giorno prima seduta nell'altalena accanto che le
sorrideva "Ciao William..."
Wong si avvicinò alla porta a cui
qualcuno stava bussando nervosamente.
Quando l'aprì, riconobbe subito il volto della persona che aveva davanti.
Difficilmente scordava un viso e meno che mai avrebbe scordato il volto di Kyllian, il ragazzo che per un breve periodo il suo padrone
aveva preso sotto la sua ala come discepolo.
E ricordava bene l'indole ribelle e violenta del ragazzo, che più di una volta
gli avevano fatto rimpiangere l'assenza del mite e posato Rintrah,
colui che ora era il nuovo Mago Supremo.
"Sono lieto di rivederla, Sig. Kyllian."
Fece con voce fredda, che in realtà tradiva tutt'altra emozione.
"Si come no... dov'è Strange?" chiese con fare sbrigativo il ragazzo.
"Il padrone non è più qui. È in un congedo a tempo indeterminato, ma gli
comunicherò della sua visita non appena..." Wong
stava iniziando a chiudere la porta, ma si trovo sbalzato attraverso l'atrio da
una folata di vento sprigionata da Kyllian, che
staccò anche la porta.
Kyllian fece un passo avanti, mentre in quel momento Rintrah scendeva dalle scale con aria preoccupata "Wong, cosa è sta..."
Kyllian vide per la prima volta la creatura
decisamente non umana: Rintrah era una specie di
minotauro, dalla corta pelliccia verde, mani tozze, e lunghe corna ricurve
gialle. Camminava sugli zoccoli che aveva per piedi. Le uniche cose che
indossava erano la vecchia cappa blu di Strange e il suo Occhio di Agamotto all’altezza della gola. A suo modo, era una vista
solenne... che, però, a Kyllian causò una grassa
risata "E saresti tu, il nuovo Mago Supremo? Una specie di Pokemon?"
Sam scese dal taxi e guardò il palazzo che gli stagliava davanti.
Era quella che gli era stata indicata come sede della Future Trasporti, il
posto dove era stata tenuta prigioniera Mrs. Kornwell,
ma l'edificio era in condizioni pietose: finestre rotte o fuori dagli infissi,
scritte sui muri, intonaco decadente.
Congedò il tassista e si mosse verso quella che sembrava l'entrata.
Entrò nel palazzo e si trovò in un'ampia sala, piena di polvere. A terra, varie
impronte tradivano il passaggio di molte persone in quella stanza.
La sua attenzione fu attirata dall'unica cosa che non stava cadendo a pezzi, una
scrivania bianca, che, anzi, sembrava abbastanza nuova.
La guardò con attenzione e notò un piccolo pulsante sotto di essa.
Lo premette e la stanza fu investita da una luce.
Sam impugnò istintivamente la pistola e la puntò in avanti, ma la quando la luce
svanì, era sempre solo nella stanza.
Con la differenza che non era nella stanza in cui era prima: stavolta era in
una sala dal pavimento di marmo, con le mura dipinte di bianco e coperte da
grandi quadri.
La sua attenzione venne attirata dallo scroscio dell'acqua che usciva dalla
fontana nell'angolo.
Vi si avvicinò con passi incerti e passò la mano sotto l'acqua: ma non sentì
nulla.
Era un’illusione.
Mise la mano a terra e sotto i polpastrelli sentì chiaramente i grani di
polvere.
Uscì di corsa dalla stanza e si accorse che la facciata del palazzo era stata
sostituita da un più elegante.
Tornò di nuovo dentro e ispezionò tutte le stanze in lungo e in largo: ognuna
di essa aveva un dispositivo per creare un'illusione che coprisse il vero
ambiente, ma non trovò altro.
Forse era il caso di fare un’indagine sulla Future Trasporti.
Chi sei?" chiese Rintrah a Kyllian.
"Chi sono?!" ruggì il ragazzo "Non hanno nemmeno avuto la
decenza di parlarti di me? Allora quello stronzo di Strange si è proprio
dimenticato di me!"
Un'espressione determinata si fece largo sul viso di Rintrah.
"Non so chi tu sia, ma non ti permetto di parlare così del mio
maestro!"
Il mago agitò le mani in aria e delle bende rosse avvolsero il corpo di Kyllian.
"Ci vuole di più per fermarmi!" una fiammata avvolse Kyllian, distruggendo le bende, quando le fiamme si
diradarono, il ragazzo stava avanzando verso Rintrah
con una mano tesa in avanti "Il discepolo di Strange ero io! Cosa c’entri
tu? Sarei stato io a dover prendere il suo ruolo da Mago Supremo!"
"Penso di... cominciare a capire. Mi hanno accennato a te... Stephen ti
prese come mio sostituto mentre io..." prima che Rintrah
potesse completare la frase uno spostamento d'aria lo scagliò contro la parete
alle sue spalle.
"Sostituto?" Kyllian aveva un'espressione
furibonda, saltò addosso a Rintrah e lo sollevò
stringendolo per il collo "Ascoltami bene, Strange è venuto in mezzo alla
mia vita, stravolgendola e poi mi ha chiuso in un'altra dimensione per anni!
Come mi puoi venire a dire che ero solo il tuo sostituto? Si può sapere dove
sei stato tu finora?"
"Rinchiuso... in un'altra... dimensione... da Stephen..." singhiozzò Rintrah.
Kyllian mollò la presa con aria stupita "Ah...
allora è un vizio..."
Iskelior si guardò allo specchio: aveva
messo un paio di jeans ed una camicia che la Harkness
era riuscita a procurarle.
Fece la linguaccia al suo riflesso e se li tolse di dosso, tornando ad
indossare la sua tunica, con la quale si sentiva più libera e a suo agio.
Se proprio doveva indossare vestiti di quell'epoca, preferiva scegliergli con
le sue mani: sarebbe andata a cercare qualcosa di adatto in un negozio.
Scese al piano di sotto e annunciò "Io esco!"
"Aspetta Iskelior..." fece l'anziana
signora uscendo dal salotto.
La ragazza sbuffò chiedendosi che altro volesse.
"In casa siamo solo io e te...È meglio che rimaniamo assieme, per
l'incolumità di Victoria." Disse la vecchia.
"Suvvia Mrs. Harkness, non sia così apprensiva!
Da come parla sembra che ci sia ogni giorno un demone diverso davanti
casa!" Iskelior aprì la porta e una grossa zampa
artigliata calò verso di lei.
La ragazza cadde all'indietro lanciando un urletto, mentre le difese mistiche
della casa respingevano in strada una creatura simile ad un grosso camaleonte.
"Stai indietro!" intimò la Harkness ad Iskelior uscendo dalla porta.
Il demone, che era finito dall'altro lato della strada, corse a testa bassa
contro la donna.
Agatha Harkness lo puntò con un dito e il grosso
camaleonte sentì una forza che cercava di trascinarlo via. La creatura puntò i
piedi, conficcando le unghie delle zampe nel cemento.
La spinta dell'incantesimo si fece più forte, ma il demone non sembrò
desistere. Si chinò a quattro zampe puntellandosi anche con le mani.
Quando però la spinta divenne talmente forte da staccargli pezzi da scaglie di
dosso, il corpo del demone iniziò a sussultare e finì per esplodere macchiando
il viso della Harkness con il suo sangue verde.
"Come mai Strage ti ha chiuso in un'alta dimensione?" chiese Kyllian a Rintrah, i due erano
seduti sulle scale, Wong intanto stava mettendo a
posto la porta.
"Ero gravemente ferito... e tu?"
"Non l'ho mai capito bene... Ha detto che era per proteggermi da Lilith...
ma forse lo ha fatto solo per sbarazzarsi di me..." mormorò il ragazzo
poggiando il mento sulle ginocchia.
"Non credo sia possibile... " fece Rintrah,
sicuro di sé. "Se Stephen ti aveva scelto come discepolo, sono sicuro che
aveva visto in te delle potenzialità degne di renderti il nuovo Mago
Supremo."
Kyllian lo guardò di sbieco "Per questo il nuovo
Mago Supremo sei tu?"
Rintrah deglutì imbarazzato "Beh... ecco... gli
eventi... il caso ha voluto... io non..."
"Basta che rispondi: ‘Non lo so'..." Kyllian
si passò una mano tra i capelli "Anche se l'unico che potrebbe rispondermi
sarebbe Strange…. e fino a quando non sarà lui a rispondermi non potrò fare a
meno di sentire di aver sbagliato tutto nella mia vita..."
"Non la prendere così male Kyllian..."
"No? Sono stato un fallimento come figlio, come fratello, come criminale e
ora mi rendo conto di esserlo stato anche come mago..." si alzò in piedi e
fece qualche passo in avanti, dando le spalle a Rintrah.
Il mago tese la mano, per confortarlo, ma Kyllian si
voltò di scatto e gli afferrò il polso, aveva un sorriso malinconico in volto
"Ma di una cosa sono sicuro... stavolta non mi arrendo... ho mangiato la
polvere troppe volte nella mia vita per accettare di nuovo la sconfitta...
Stavolta andrò in fondo in quel che ho cominciato. Se Strange ha scelto te,
vuol dire che io non sono ancora degno di essere il mago supremo. Lo accetto...
per ora... Continuerò la strada che sto seguendo, cercherò di imparare il più
possibile dalle esperienze che mi si porranno davanti, cercando di diventare un
mago migliore e presto o tardi ci incontreremo di nuovo e vedremo chi sarà il
degno erede del manto di Strange."
Rintrah gli rispose con un sorriso.
Kyllian si diresse verso la porta e uscì, salutando Wong con un gesto distratto della mano.
"Sinceramente Iskelior, dovresti cercare
di pensare di più alle tue azioni... Sei troppo avventata." Mrs. Harkness si stava pulendo con un asciugamano dai residui di
sangue che aveva sul volto.
"Ora basta!" Iskelior sbatté il piede a
terra "È da quando stiamo qui che non fa altro che criticarmi! Per come mi
vesto, per come parlo, per come mi muovo! Non capisco perché ce l'ha tanto con
me!"
"Io non c'è l'ho con te! Ma devi capire che visto il compito che hai, è
d'obbligo che tu abbia un comportamento rispettoso. Se io fossi in te..."
Una luce avvolse il corpo dell'anziana, espandendosi poi tutta la stanza.
Base sotterranea della Ditta.
Hallowen Jack osservava su un monitor dello schermo i
dati raccolti dagli uomini dell'organizzazione.
"Insisti nel dire che quei dati sono di una qualche utilità? Secondo me è
tutto tempo perso..." mormorò Centurious sulla
sua sedia futuristica.
"Toh... è la stessa cosa che mi dissero..." Hallowen
Jack alzò lo sguardo "… quando recuperai il tuo corpo, dopo che Blaze ti strappò il cuore dal petto."
Centurious abbassò lo sguardo "Io ti ripeto...
recuperare il medaglione del potere sarebbe assai più utile di questo Darkhold..."
"Un'affermazione abbastanza ardita visto che non sai
nemmeno a cosa mi serva il Darkhold..." sorrise
Jack "Oltretutto mi sembra di averti dato la tua chance, quando ho usato
tempo e denaro per metterti a disposizione un esercito di bestie dello Stige,
che però hanno fallito miseramente nel tentativo di recuperare il
medaglione."
La porta della stanza si aprì e fece il suo ingresso Infarto "Mi ha fatto
convocare capo?"
"Si... è giunta finalmente la tua occasione. Suppongo che questi anni di
inattività, fatti solo di allenamenti, ti abbiano stancata..." Jack
premette un pulsante e alle sue spalle si illuminò uno schermo, mostrando la
casa di Agatha Harkness "Il tuo compito è
infiltrarti nella casa della strega. I dati forniti dalle nostre spie nel
quartiere hanno portato a concludere che sia schermata contro le intrusioni
mistiche, ma non sia dotata di alcun tipo di protezione contro altri tipi di
intrusione se non quella fornita dagli stessi abitanti della casa. E sono
sicuro che per te, vista la tua esperienza, vedertela con i cugini poveri di
Harry Potter non sarà un problema. Dico bene?"
"Dice benissimo." Sorrise la ragazza.
"Porta a termine la missione con un successo e otterrai il premio che tanto
brami." Le annunciò Hallowen Jack
Infarto si congedò con un lieve inchino ed uscì, non senza aver prima lanciato
un’occhiata torva a Centurious.
"Sempre che tu sopravviva..." aggiunse infine con sorriso quando la
ragazza fu lontana.
Kyllian si incamminò lungo il vialetto.
Macchie di liquido verde e resti non meglio identificati sul marciapiede gli
fecero intuire che uno scontro con un demone aveva avuto luogo: sperò che Iskelior non avesse avuto problemi.
"Sono a casa... Iskelior? È tutto a posto?"
"Oh, Kyllian! Per fortuna sei tornato! È
accaduta una cosa orribile!!!"
Mentre le braccia si stringevano attorno al suo volto e il volto si poggiava
sulla sua spalla iniziando a lacrimare, Kyllian
sbiancò.
Chi le era venuta incontro non era Iskelior, bensì
Agatha Harkness.
Il ragazzo rimase con la bocca aperta e le mani tese in avanti, incapace di
parlare.
Dalla porta della cucina comparve Iskelior, con
un'espressione corrucciata in volto "Comprendo il tuo disappunto Kyllian. La stranezza della situazione in cui ti trovi ha
una facile chiave di lettura. Io e Iskelior ci siamo
scambiate di corpo."
Prossimamente
Darkhold#10
L'intrusa
Iskelior e Agatha Harkness
si sono scambiate il corpo e non poteva accadere in un momento peggiore, visto
che si trovano sotto l'assalto i due potenti demoni e soprattutto della bella e
letale Infarto!
Infarto entrò nell'armeria.
Era circondata da armi ultra moderne.
Le esaminò con occhio critico, scegliendo quelle che riteneva più adatte alla
missione e riponendole negli scomparti dell'armatura che le avvolgeva il corpo
come una seconda pelle.
E nel frattempo, nella testa, continuava a ripetersi che quella era
un'occasione che non doveva lasciarsi sfuggire.
Doveva dimostrare sul campo il suo valore, solo così si sarebbe assicurata la ricompensa
che bramava.
Sapeva bene che era un miracolo che fosse ancora viva: il suo corpo era stato
disfatto e assorbito come energia da Centurious, dopo
che Ghost aveva distrutto la ditta.
Era stato Hallowen Jack, con un mix di tecnologia e
magia nera a ricreare quell'involucro.
Ma solo se si fosse dimostrata un buon soldato, Hallowen
Jack l'avrebbe premiata con ciò che più desiderava: la libertà.
#10
- L'intrusa
di Xel aka Joji
Kyllian si svegliò di soprassalto, nel
cuore della notte.
Aveva fatto un incubo che non riusciva a ricordare se non vagamente.
La sua mente era confusa, per la fatica del giorno prima, e gli occhi non
riuscivano a mettere a fuoco l'ambiente che lo circondava.
Allungò una mano per cercare Iskelior, che riposava
al suo fianco, ma invece della pelle morbida della ragazza, si trovò a sfiorare
una guancia rugosa e raggrinzita.
"Killian... amore..." fece una voce roca.
Confuso, Kyllian allungò una mano verso il comodino e
accese la luce.
Saltò a terra lanciando un urlo, quando si accorse che al suo fianco vi era
un'Agatha Harkness con indosso solo una sottoveste.
"Che succede, amore?" fece la donna allungandosi oltre il letto.
"Allora... non avevo sognato..." mormorò Kyllian
tenendosi una mano sul petto.
La mattina dopo, nel piccolo parco non molto lontano da casa di Agatha Harkness, Jinx stava parlando con
una bambina.
"Diana, a casa abbiamo dei problemi, quindi non posso rimanere a giocare
con voi oggi, mi spiace..." disse il ragazzo grattandosi la nuca
"Mi spiace... spero che domani verrai!" sorrise la bambina, indossava
un grazioso completino rosso, coordinato con un basco.
Jinx si congedò e corse via.
La bambina rimase immobile, guardandolo andare via, con il sorriso stampato sul
volto.
Quando Jinx fu lontano, il suo volto prese un'impressione
infastidita "Odio i contrattempi..."
Si diresse verso il centro del parco, dove troneggiava un grosso scivolo a
forma di elefantino.
Entrò nella piccola porticina che vi era sul retro dello scivolo, e scese per
la scaletta che nascondeva.
Giunse in un'ampia caverna sotterranea, dentro cui dormivano una trentina di
bambini.
Si poggiò una mano sul viso e si tolse via il falso volto che ostentava ogni
volta che incontrava Jinx, rivelando le sue vere
fattezze: quelle del demone Diabolique.
"Se dietro a Jinx non ci fosse sempre lo spirito
di sua nonna, eviterei questa pagliacciata... ma c'è il rischio che mi
riconosca..." si sedette in un piccolo trono al centro della grotta.
"Andiamo a giocare oggi?" chiese un bambino, seguito da altri due.
"Dormite." Si limitò a dire Diabolique, e
tutti i bambini caddero addormentati.
"Hai messo su un esercito niente male." Dall'altra parte della stanza
era apparso un uomo snello e alto, dalla pelle giallognola con un grosso naso
ricurvo.
Diabolique si alzò di scatto stupita: nessuno poteva
entrare lì dentro superando la sua barriera magica, a meno che...
"Whisperer?" mormorò la ragazzina.
"Esatto..." l'uomo le si avvicinò.
"Quindi non è vero che puoi manifestarti su questo piano della realtà solo
tramite lo scrigno..."
"Diciamo che quello è uno dei modi. Non pretenderai che passi il resto
della mia esistenza in un regno dove non c'è nulla?" il demone si guardò
intorno "È questo l'esercito che intendi usare contro i Redentori del Darkhold?"
"Bambini che ho rapito nell'ultimo mese... Saranno loro ad aiutarmi... ma
ancora di più mi aiuterà Jinx... L'ho avvicinato
negli ultimi giorni... pensa che sia una bambina qualunque..."
"Vi ho visto giocare... sembrava divertente..."
"Tra poco sarà come creta nella mie mani..."
"Intendevo per te."
Diabolique lo guardò contraddetto "Che intendi
dire?"
Whisperer fece un mezzo sorriso "Ti farò una
profezia... gratis per questa volta..." si avvicinò all'orecchio della
bambina e sussurrò "Uno cadrà, uno tradirà e uno si sacrificherà, e
da queste macerie il destino di un altra si deciderà.
Assaporando ciò che è negato, il carbone diverrà diamante."
Poi fece un passo indietro e svanì.
"Scusate il ritardo!" esclamò Jinx
lasciando sbattere la porta alle spalle "Come va la ricerca?"
Nella sala da pranzo della casa di Agatha Harkness, Kyllian e le due donne stavano spulciando dei testi di
magia, ai loro piedi Modred e Ebony
dormivano della grossa.
"Come avevo sospettato, si trattava di un demone camaleonte..." fece
la Harkness (dal corpo di Iskelior)
chiudendo un libro.
Per Jinx continuava ad essere uno shock sentire la
voce di Iskelior, di solito frizzante e agitata, con
quel tono grave e lento.
"Il suo sangue..." proseguì la Harkness
"È la base di molti incantesimi e pozioni di trasmutazione. Agevola il
passaggio di uno spirito da un corpo all'altro."
"Probabilmente avete attivato un incantesimo senza rendervene
conto..." Kyllian scorreva le righe dei libri
con sguardo attento "Ma non sapendo il tipo di incantesimo sarà abbastanza
difficile trovare la contro formula per riportare le cose a posto.."
"Wow." Jinx si sedette accanto a Kyllian "Non ti avevo mai visto con un libro tra le
mani... pensavo che non sopportassi leggere!"
Kyllian gli lanciò un'occhiataccia e proseguì nella
lettura "Qui dice che di norma gli incantesimi di Trasmutazione compiuti
con il sangue di demone, devono essere annullati nel giro di quarantott'ore per
non correre il rischio che diventino irreversibili."
"Irreversibili?" gridò Iskelior.
Jinx trattenne una risata: non si sarebbe mai
aspettato di vedere la faccia della Harkness con
quell'espressione a metà tra il terrorizzato e il disgustato.
"Non posso rimanere per l'eternità in questo corpo!" Iskelior si voltò verso il suo corpo "Senza offesa, Mrs!"
"Purtroppo in questa casa ho una biblioteca molto limitata... Tutti i miei
testi mistici sono nella mia magione di Whisper
Hill..." la Harkness fece finta di non averla
sentita "Ma non possiamo andare li, lasciando
qui Victoria da sola..."
"Ecco qui!" Kyllian puntò l'indice contro
una pagina "Sentite cosa dite: tutti gli incantesimi di trasmutazione di
questo tipo vengono invertiti nel quando i due o più spiriti coinvolti riescono
a entrare in una sintonia tale che il passaggio avvenga di nuovo
spontaneamente."
"Quindi io e Mrs. Harkness dovremmo entrare in
sintonia?" chiese Iskelior.
"Sono sicuro che non sarà poi cosi brutto vivere
per sempre in quel corpo!" esclamò Jinx.
Sam era seduto al tavolo dell'internet point.
Sullo schermo aveva le e-mail ricevute dai suoi ex colleghi dell'Interpol.
Era stato un bene che avesse mantenuto i contatti con loro anche dopo aver
abbandonato il lavoro.
Aveva ricevuto i dati sulla Future Trasporti ed alcune aziende ad essa
collegate: la Magazzini Tomorrow e la Another Day
Assicurazioni.
Confrontando i dati relativi alle tre ditte, si stupì nello scoprire che la
fondazione di tutte risaliva a più di un secolo prima, tuttavia i ritmi delle
operazioni e trattative di ognuna erano incostanti, era come se le aziende
fossero state al lavoro solo durante alcuni anni.
Continuando ad esaminare il materiale inviatogli, trovò gli indirizzi delle
sedi di New York delle ditte. Vi era inoltre un quarto indirizzo, un magazzino
presso il molo intestato al proprietario di tutte e tre le aziende: tale Jordan
Boone.
Sam si alzò, pronto a fare un salto al molo.
Iskelior era da sola, nella cucina della
casa di Agatha Harkness.
Teneva una mano alzata, con il palmo aperto puntato contro la finestra.
La luce del sole ne delineava i contorni, sottolineando la tela di rughe che la
costellavano.
Per lei, che aveva passato quasi due millenni in una dimensione dove il tempo
non la sfiorava, l'idea di invecchiare era stato qualcosa distante, di
astratto.
Mentre ora, dentro il corpo della vecchia Harkness,
il pensiero del deperimento era diventato concreto...
"Va tutto bene?" chiese Agatha Harkness
entrando nella cucina.
"Si... tutto..." mormorò Iskelior;
guardandola provava un certo disturbo: non tanto per il fatto di star parlando
con se stessa, quando perché vedere il suo corpo con un vestito dalla gonna
lunga con tanto di corpetto le sembrava un affronto alle sue forme.
"Forse lo scambio di corpo è stato traumatico per te..." si avvicinò
a un sportello e tirò fuori un barattolo di caffè, poi passò un bicchiere a Iskelior "Puoi riempirlo d'acqua per cortesia?".
"Già... per me." Sbuffò Iskelior afferrando
il bicchiere. "Per lei invece è tutto di guadagnato!"
"Cosa intendi dire?" chiese confusa la Harkness.
"Voglio dire... è come il cambio dell'usato! Lei ha dato via questa
carcassa avvizzita e si è presa un modello nuovo di zecca!" Iskelior si avvicinò al lavandino.
"Ragazza mia... io non ho alcun motivo per odiare il mio corpo..."
disse la Harkness mentre metteva il caffè nella
macchina."
"Però odia me!" fece Iskelior, aprendo il
rubinetto.
La Harkness, che stava inserendo la presa della
macchinetta del caffè, assunse un'espressione stupita "Odiarti? Ma come ti
è..."
Venne interrotta da un lampo di luce.
Le due donne vennero scagliate a terra.
"Cosa succede?" Kyllian e Jinx corse in cucina.
Davanti al lavandino galleggiava una sfera d'acqua, mentre per tutta la cucina
saettava una scintilla che era saltata fuori dalla presa della corrente.
"Un demone acqua e un demone elettrico!" gridò la Harkness
"Sono riusciti ad entrare in casa!"
Infarto si avvicinò guardinga alla casa.
Si adagiò contro la parete, scivolando verso la porta.
Tese l'orecchio e sentì dei suoni in lontananza.
Era il momento perfetto per entrare in azione
"Mi sono perso qualcosa o in questa casa i demoni non potevano
entrare?" esclamò Kyllian.
"La barriera che protegge la casa è collegata a me!" spiegò la Harkness "Aver cambiato corpo, ha scombussolato i miei
poteri, quindi l'ha indebolita e ha permesso a questi due demoni di entrare
tramite i cavi elettrici e le condutture idrauliche!"
"Beh, non sarà difficile tenerli a bada!" Kyllian
portò una mano innanzi e sul suo palmo si formò un piccolo tornado che travolse
il demone elettrico e buona parte dei mobili della cucina.
"Kyllian! No! Nella magia elementale l'aria e
l'elettricità sono un unico elemento! L'unica cosa che hai ottenuto è devastare
la stanza!"
"In effetti dovresti passare più tempo sui libri..." commentò Jinx facendosi avanti: allargò le braccia e un muro di luce
di rosa si formò tra i Redentori i due demoni "Questo dovrebbe darci il
tempo di pensare a come..."
Un'esplosione coprì le ultime parole di Jinx: Infarto
aveva fatto saltare in quel momento la porta di casa e si apprestava a correre
dentro.
"Ma chi diavolo sei tu?" Kyllian si parò
davanti alla ragazza.
Per tutta risposta Infarto lanciò tre piccole granate.
L'esplosione fece crollare parte delle pareti. Iskelior
e Agatha si trovarono separati dagli altri, bloccate nel salotto, mentre Jinx, con Ebony e Modred, era in cucina davanti ai due demoni degli elementi
e Kyllian fronteggiava Infarto nell'ingresso.
Sam aveva intanto raggiunto il magazzino sul molo.
Come la sede della Future Trasporti, sembrava abbandonato da tempo.
"Speriamo che Vicky stia bene... mi spiace
perdere tutto questo tempo lontano da lei..."Sollevò la saracinesca ed
entrò dentro, impugnando la pistola.
Ringraziò di aver portato con se una torcia, poiché c'era un buio così profondo
da non poter vedere oltre il suo stesso naso.
L'accese e vide che nel magazzino erano accumulate centinaia di casse, con
sopra i marchi delle tre ditte, coperte dalla polvere e dalle ragnatele.
Camminò per qualche minuto, quando notò una cassa d'acciaio, lucida e pulita.
Si avvicinò e la spinse, spostandola di qualche metro.
Celava un buco, circa un metro di diametro, con una piccola scaletta di
metallo.
Stava meditando se scendere o meno, quando tutte le luci del magazzino si
accesero.
Sam gettò a terra la torcia e impugnò la pistola con entrambe le mani, roteando
su se stesso alla ricerca di un bersaglio da colpire.
"La facevo più furbo Mr. Buchanan..." risuonò una voce nel magazzino
"… ma venire così, da solo, in territorio nemico..."
In cima ad una cassa era comparsa una figura dalla pelle verde con un completo
nero: era Hallowen Jack.
Sam gli sparò subito contro, ma nel corpo di Jack si aprirono dei fori proprio
dove erano dirette le pallottole e queste andarono a conficcarsi nel muro alle
sue spalle.
"Cosa diavolo è la Future Trasporti? Cosa volete da Vicky?"
gridò Sam rifugiandosi dietro una cassa per ricaricare la pistola.
Jack saltò giù dalla cassa con grazia "Future Trasporti, Magazzini
Tomorrow, Another Day Assicurazioni... quanti nomi...
Ci può chiamare semplicemente la Ditta... La Ditta è un progetto a cui lavoro
da molto tempo. È la mia chiave per ottenere quello che mi aiuterà a salvare la
donna che amo. Il Darkhold è solo l'ultimo dei
bersagli che mi sono posto"
"Hai creato tu la ditta? Sei Jordan Boone?"
chiese Sam scivolando lentamente dietro le casse per giungere alle spalle
dell'uomo.
"Jordan Boone... Ah, ah ah! Da quanto tempo non
sento quel nome!" Hallowen Jack sorrise nel
vedere l'ombra di Sam allungarsi alle sue spalle: si voltò di scatto tendendo
una mano, le sue dita si estesero avvolgendo Sam e bloccandolo "Ora mi può
chiamare semplicemente Jack."
"Cosa... diavolo... sei?" ringhiò Sam divincolandosi.
"Mi permetta Mr. Buchanan, di invitarla nella base sotterranea della
Ditta..." sorrise Jack.
"Faccia qualcosa Mrs. Harkness!"
Strillò Iskelior.
"Ci sto provando, ragazza mia! Ma non è facile con te che mi urli nelle
orecchie..." la donna tese le braccia (o meglio, le braccia del corpo di Iskelior) e sui palmi delle mai brillarono due luci "Che
la mia casa obbedisca ed ogni creatura intrusa sparisca!"
Le luci aumentarono d'intensità.
Infarto, che in quel momento stava saltando addosso a Kyllian
si bloccò a mezz'aria, come pure i due demoni in cucina.
Le luci si estinsero.
Infarto completò il suo salto, colpendo Kyllian
al volto con un calcio, mentre i due demoni ripresero a spingere contro la
barriera di Jinx.
Agatha si accasciò a terra "Non ce la faccio... non essendo nel mio
corpo... il mio spirito è turbato... non posso scacciare gli intrusi dalla
casa..."
Intanto il demone elettrico aveva distrutto la barriera di Jinx, e si era scagliato contro il ragazzo.
Jinx l'aveva evitato, ma subito il demone acquatico
lo aveva avvolto e il ragazzo si trovava ora in procinto di annegare.
"Morrigan della morte, del tuo potere
dammi una parte, e che uno stormo faccia tremare, il nemico che mi osa
affrontare!" una luce nera scintillò sulla punta delle dita di Kyllian e da esse fuoriuscì uno stormo di corvi che iniziò
a beccare a sangue Infarto.
La donna premette un pulsante della sua armatura e delle fiammate
fuoriuscirono dalle giunture, carbonizzando gli uccelli.
"Mrs. Harkness! Dobbiamo fare
qualcosa!" strillò isterica Iskelior.
Agatha le prese la mano tra la sua "Calmati ragazza... dimmi una cosa:
perché prima ha detto che ti odio?"
Jinx riuscì a rinchiudere il demone
acqua all'interno di una sfera di energia e poi lo gettò all'interno del
freezer, che si era aperto dopo l'esplosione "Quanto sono furbo!".
Infarto fu addosso a Kyllian con un balzo,
piegò il polso e con uno scatto una lama uscì dalla sua armatura.
Kyllian sentì il freddo acciaio penetrargli nella
spalla fino a toccare l'osso e lanciò un urlo.
"Kyllian!" Iskelior
si voltò verso la parete crollata, preoccupata per la salute dell'amato.
"Stai calma Iskelior... e rispondimi..."
"Ma come può chiedermelo?" esclamò infastidita la ragazza "È da
quando sto in questa casa che ha sempre da ridire sul mio comportamento! Non va
bene come mi vesto, come parlo, quello che faccio!"
La Harkness la osservò pensierosa "E perché
pensi che io ti dica queste cose?"
"L'ho detto! Perché mi odia!"
Il freezer esplose.
Jinx, che stava parando gli attacchi del demone
elettrico si voltò e vide che il demone acqua si era trasformato in un ammasso
di scaglie di ghiaccio.
Il demone lanciò un sibilo e tempestò con una raffica di lame di ghiaccio il
ragazzo.
"Ok... non sono così furbo..." disse tra se e se, mentre si parava su
due fronti.
Kyllian stramazzò a terra, con la testa
confusa per il dolore.
Infarto iniziò a salire per le scale.
"Iskelior... è vero. Mi da fastidio vedere che vai in giro mezza nuda, che ostenti
le tue abitudini sessuali a voce alta e tutto il resto..." ammise la Harkness.
"Almeno lo ammette che è una bigotta!" sbuffò la ragazza.
La donna trattenne un risolino "Ma il motivo per cui lo faccio, non è
perché ti odio..."
"Ah, no?" Iskelior la guardò confusa.
Il demone elettrico si lanciò contro Jinx.
Il ragazzo si chinò all'ultimo momento, lasciando che si schiantasse contro il
demone acqua.
Questo si sciolse in una pozzanghera d'acqua.
"È stato più difficile del previsto..." constatò Jinx,
mentre Modred abbaiava contro la pozza.
Il liquido si sollevò prendendo una forma antropomorfa: all'interno dell'acqua
scintillavano i residui della carica elettrostatica.
"Ok, oggi non è il mio giorno fortunato."
Infarto butto a terra la porta della camera da letto.
Vicky dormiva nel suo placido sonno, con il Darkhold poggiato in grembo.
"L'ho trovato..." allungò un braccio verso il libro.
Agatha Harkness parlò tenendo una mano sul
petto e l'altra sulla mano di Iskelior "Ho molti
anni sulle spalle e ho visto gli usi e i costumi degli uomini cambiare e
sovrapporsi. Ed è per questo, ragazza mia, che provo rabbia quando mi guardo in
giro al giorno d'oggi e vedo l'immagine di noi donne svenduta. Quando vedo riviste
e programmi dove il corpo femminile è mostrato con il solo scopo di compiacere
il pubblico, non posso fare a meno di pensare che le donne rischiano di
diventare sempre più un pezzo di carne senz'anima agli occhi degli esseri
umani. Non mi scandalizza di certo il sesso, l'ho fatto innumerevoli volte
nella mia vita, ma non posso fare a meno di arrabbiarmi quando vedo una ragazza
intelligente come te che rischia di dare di sé l'impressione di una poco di
buono. In queste breve periodo di permanenza, ho avuto modo di vedere le buone
qualità che hai: e mi spiace il pensiero che qualcuno possa ignorarle..."
"Lei... ha fatto tutto quello... per me?" Iskelior
si poggiò una mano sulle labbra "ha cercato... di aiutarmi... di
indirizzarmi... Nessuno l'ha mai fatto... Nella mia famiglia, ero la minore di
otto figli e l'unica femmina... la mia educazione... non è importata a
nessuno... A mio padre... andavo poco a genio... Lei invece...ha voluto
aiutarmi"
Si guardarono un attimo in silenzio, poi sorrisero e si abbracciarono.
Una luce intensa avvolse nel salotto.
Quando si estinse, Agatha Harkness galleggiava in
aria con le braccia allargate
"Che la mia casa obbedisca ed ogni creatura intrusa sparisca!"
La casa tremò.
Infarto non riuscì a muovere più un muscolo, rimase con la mano tesa e le dita
che sfioravano la copertina del libro.
I due demoni si bloccarono sovrastando Jinx.
Le mura crollate della casa si aprirono e la porta si spalancò.
Infarto e i demoni vennero sollevati da terra e trascinati verso la porta da un
vento magico, che li sbalzò verso il cielo.
La ragazza fu gettata fino all'interno del demone, l'acqua caricata fece andare
in corto i circuiti della sua armatura.
"No... no… ero così vicina!" gridava, mentre le giunture
dell'armatura esplodevano
Kyllian riaprì gli occhi e vide Iskelior con le mani poggiate sulla sua ferita.
"È tutto a posto amore, tra qualche secondo sarà guarita.”.
Intanto Agatha Harkness girava per la casa riparando
i danni con gesti della mano.
Giunse in cucina e si avvicinò al frigorifero "Come ha fatto a ridursi
così?"
Jinx prese Modred in
braccio "Ehm... sa, i demoni!"
"Dovremo chiamare un tecnico... non posso sostituire i meccanismi rotti
con la magia..." qualche altro gesto e anche la cucina fu a posto.
"Beh, cosa mi sono perso? Come avete fatto a tornare nei vostri
corpi?" chiese Kyllian entrando in cucina con Iskelior.
"Diciamo che abbiamo imparato a conoscerci meglio..." rispose la Harkness.
"Già. Ho scoperto che Mrs. Harkness ha fatto
sesso innumerevoli volte nella sua vita... non si direbbe vero?" esclamò Iskelior.
Tutti tacquero.
"Ehm... chissà quando tornerà Sam?" fece con aria indifferente Jinx.
Prossimamente:
Darkhold#11
Bambini Cattivi
Diabolique fa la su mossa e i Redentori si trovano di
nuovo sotto attacco! E intanto, Hallowen Jack si
prepara alla mossa finale!
Il punto della situazione: I Redentori continuano la loro vita
all'interno della casa di Agatha Harkness
difendendosi dagli attacchi della Ditta e dei Demoni che vogliono impadronirsi
del Darkhold. Indagando sulla Ditta, Sam è stato
catturato dal capo dell'organizzazione, il folle Hallowen
Jack. Intanto Jinx ha fatto amicizia con una bambina
di nome Diana, ignorando che si tratta del sadico demone Diabolique...
Casa di Agatha Harkness, nella camera degli
ospiti in cui riposava il corpo di Victoria Montesi.
La luna illuminava la stanza, proiettando sul muro l'ombra della sagoma
addormentata.
D'un tratto, l'ombra si mosse e si sollevò, come se Vicky
si fosse alzata dal letto.
Solo che la ragazza era ancora sprofondata nel sonno mistico.
La sagoma nera di donna, uscì fuori dal muro, passando alla tridimensionalità.
Nel suo volto privo di lineamenti si allargarono due sottili occhi privi di
pupille.
Il suo corpo era sinuoso e snello, e i suoi lunghi capelli si muovevano come
fossero un nido di serpi.
Le mani nere della donna sfiorarono il volto di Vicky
e scivolarono fino a giungere sul Darkhold.
Aprì il libro e afferrò tra i pollici una pagina.
Tirò con forza e la pagina si staccò, senza alcuno strappo, sul margine vi era
un taglio netto e preciso, come se fosse stata usata una forbice.
La donna poggiò sul petto la pagina e questa sparì all'interno del suo corpo.
Poi si avvicinò alla finestra, il suo corpo divenne come di fumo ed uscì da una
fessura.
Qualche ora dopo, quando i primi raggi del mattino iniziavano ad allungarsi
sulla città, la figura rientrò dalla stessa fessura.
Si avvicinò alla parete e si fuse con l'ombra di Vicky,
sparendo nel muro.
11
Bambini cattivi
Prime luci dell'alba.
Il New Jersey dormiva ancora.
Kyllian era invece già sveglio.
Aveva le gambe incrociate e le braccia tese, con i dorsi delle mani poggiati
sulle ginocchia.
Lasciava che il vento gli scompigliasse i capelli, mentre con la mente vagava
da un pensiero all'altro in modo disordinato.
Pensava a se stesso, alla propria vita, alle persone che aveva conosciuto, alle
esperienze che aveva fatto, senza alcun apparente filo logico, passando
attraverso una serie di associazioni spontanee.
E nel frattempo, sentiva che la sua mente si ampliava.
D'un tratto bloccò i pensieri.
Per un attimo, nella sua testa, tutto tacque.
Poi, un fiume di frasi e parole lo travolse.
La mia camicia puzza di birra Ho ancora sonno Sei in ritardo per scuola
Grosso come una casa e con un cervello microscopico Stanotte dopo il ricovero
C'era sua figlia in quell'autobus Spegnete quella radio Mark se ne è andato Chi
bussa a quest'ora Dovevo togliere i peperoni
Aprì gli occhi e sotto di lui non vide la casa di Agatha Harkness,
vide invece l'intero Stato di New York.
Durò solo per un attimo.
Poi si ritrovò nel punto del cielo dov'era e con la testa sgombera di pensieri.
"Ce l'ho fatta!" esclamò e fluttuò verso la casa di Agatha Harkness.
Entrò dalla finestra della stanza che divideva con Iskelior
e si lanciò nel letto dove la ragazza ancora dormiva.
"Iskelior! Iskelior!
C'è l'ho fatta!" esclamò afferrandole le mani "Ho esteso la mia
coscienza fino a coprire tutto lo Stato! Per un momento, anche se brevissimo,
ho percepito i pensieri di tutti gli umani che vivono a New York! È stato...
unico! Non so come descrivere la sensazione! Ci avevo provato altre volte, ma
non ci ero mai riuscito. Se mi allenerò penso che riuscirò a distinguere i
singoli pensieri e forse ad avere un campo di operazione più ampio, forse
l'intera Terra... Ma oggi mi eserciterò con le proiezioni astrali..."
"Si amore… molto interessante... quanti pesci hai pescato?" sbadigliò
Iskelior.
Kyllian sorrise e la baciò sulla fronte "Scusa
tesoro, ti ho svegliata... Torna a dormire."
Si infilò sotto le coperte e dormirono abbracciati per un'ora.
"Buongiorno Mrs. Harkness." Salutò Jinx scendendo le scale, dietro di lui Modred
trotterellava allegramente.
"Salve William." La Harkness era seduta al
tavolino del soggiorno e si stava versando del tè, ai suoi piedi si stiracchiò Ebony "Esci senza fare colazione?"
"Si... ho appuntamento con gli amici al parco e sono in ritardo!"
esclamò il ragazzo.
"Se quando torni hai fame, abbiamo il frigorifero pieno di budini, che
dovremo buttare perché l'elettricista non è ancora venuto..." spiegò la Harkness.
"Beh, anche se il frigo è rotto non potrebbe fare qualche magia che
mantenga l'ambiente fresco o roba simile?" chiese Jinx.
La Harkness sorrise "Nella situazione in cui
siamo, non è il caso di sprecare così la magia... e poi" aggiunse
ammiccando "Magari potresti invitare quell'amica di cui parli in modo così
entusiasta ogni sera a Kyllian a prendere un
budino..."
Jinx arrossì "Ehm... si
ci penserò!" e corse via.
La Harkness rimase da sola nella stanza, ascoltando i
passi del ragazzo lungo il selciato.
Quella casa era proprio diventata animata negli ultimi tempi, come forse non lo
era mai stata.
Avrebbe di sicuro sentito la mancanza di quegli ospiti quando sarebbero andati
via.
Dopo qualche minuto, anche Kyllian e Iskelior, scesero per le scale.
"Buongiorno Mrs."
"Buon giorno a te Kyllian... e complimenti per
la tua prova di stamane." Fece Agatha.
Kyllian la guardò confuso "Come fa a sapere
che..."
"Non è stata male come prima volta... ma il tuo tocco è stato un po'
grezzo... penso che qualsiasi mistico ti abbia sentito. Con il tempo diverrai
più accurato." Spiegò la Harkness.
"Oh Kil, ho deciso che anche io mi impegnerò
come te!" Iskelior si poggiò le mani sui fianchi
"Farò un po' di allenamento per snellire il sedere. Quando ero nel corpo
di Mrs. Harkness ho visto che è diventato veramente
grosso... Tutta questa vita sedentaria mi fa male!"
Kyllian ruppe l'imbarazzato silenzio che seguì quella
frase "Sam è tornato?"
"No... è la seconda notte che Mr. Buchanan trascorre fuori di casa…. vi
confesso che sono un po' preoccupata." disse la Harkness.
"Ma no, non si preoccupi!" Kyllian fece un
gesto ampio con le mani "Quello stakanovista si sarà fissato di dover
trovare informazioni sulla Ditta e non uscirà dagli uffici dell'Interpol finché
non verrà a capo di qualcosa..."
Poco dopo essere uscito dalla casa di Agatha Harkness,
Jinx vide apparire il fantasma di sua nonna.
"Ciao nonna, come stai?" le chiese, proseguendo a camminare, e
pensando che era un po' stupido chiedere come stava ad una persona morta.
"Si, io sto bene... sto andando a giocare al parco!" la vacua sagoma
della donna, che solo Jinx poteva vedere, sorrise.
"Cosa? No... cioè... non sono veri amici... Sono tutti bambini e io ho
quasi diciotto anni!" parlava agitando le mani con tono imbarazzato.
"Si, beh... mi diverto senza dubbio... e c'è una ragazzina simpatica
che..." Jinx si tappò la bocca e arrossì
violentemente.
"Ma nonna! Cosa dici! Avrà al massimo dodici anni! Non potrei mai avere una
cotta per una bambina e..." un'espressione delusa si fece largo sul volto
del ragazzo.
"Devi andare...di già? Negli ultimi tempi ti manifesti con sempre minor
frequenza... Ti rivedrò preso spero?" Jinx
sorrise e iniziò a correre verso il parco, seguito da Modred
che abbaiava allegramente.
"Ciao Jinx." gli diede il Benvenuto Diana
all'ingresso del parco, con un largo sorriso "Avevo paura che non
venissi."
"Oh, no… te l'avevo promesso!" esclamò.
Modred ringhiò sommessamente, Diana gli lanciò
un'occhiataccia mentre Jinx non guardava e lui
retrocesse guaendo.
"Volevano giocare a Baseball oggi, ti va?" gli chiese Diana.
"Certo!" Jinx la seguì fino allo spazio
dove una decina di Bambini, con mazze e palle lo salutarono allegramente.
Agatha Harkness guardò la stanza in cui dormiva
Victoria Montesi.
Le lenzuola erano state cambiate il giorno prima e un fresco profumo avvolgeva
l'ambiente.
Una timida brezza fece dondolare le tende.
La Harkness aveva una sensazione di disagio: in
quella stanza c'era qualcosa che non andava.
Si avvicinò a Vicky e guardò il Darkhold:
un brivido le percorse la schiena.
Qualcosa si stava preparando, qualcosa di terribile, non sapeva cosa, ma sapeva
bene che sarebbero stati tutti in pericolo.
Jinx si lasciò cadere a terra, sudato ed
esausto "Uh... che fatica!"
"Sei stato grande!" esclamò Diana saltellando "Abbiamo
vinto!"
"Si... ma adesso riposiamoci un pò...
Senti..." Jinx si sollevò e roteò lo sguardo
imbarazzato "Non è che hai fame? Ha casa ho dei budini, se vuoi possiamo
andare a mangiare..."
"Volentieri!" sorrise Diana. *Non aspettavo altro!*
"E voi ragazzi?" chiese Jinx agli altri
bambini "Vi va di venire a mangiare qualcosa a casa mia?"
Alcuni bambini annuirono, ma non appena Diabolique
schioccò le dita dietro la schiena, mossero le nuche in senso di diniego
dicendo che avevano da fare e corsero via lasciandoli da soli.
"Peccato... mi sa che saremo solo noi due!" finse di essere
dispiaciuta la bambina.
"Già.. beh, andiamo!" fece strada Jinx.
Diabolique lo seguì, mentre con la coda dell'occhio
osservava i bambini che si stavano riunendo attorno allo scivolo a forma di
elefantino.* Preparatevi a muovervi... il momento di entrare in azione è ormai
giunto.*
"Sono curiosa di vedere casa tua!" si rivolse a Jinx
"Com'è? Abiti con i tuoi genitori?"
"È una bella casa, molto antica e..." Jinx
ci pensò un attimo "No, non vivo con i miei... Si occupano di me alcuni...
diciamo amici di famiglia... Ci sono Sam e Vicky,
erano due cari amici di mia nonna. Anche se Vicky in
questo periodo sta poco bene."
Diana annuì con sguardo interessato.
"Poi ci sono Kyllian e Iskelior"
spiegò il ragazzo "Sono fidanzati... e sono molto simpatici. Lei è un po'
pazzerella!"
Diana si avvicinò a Jinx.
"E poi c'è Mrs. Harkness... è una donna
anziana... ha l'aria un po' severa, però è in gamba!"
Diana allungò una mano ed afferrò quella di Jinx.
Il ragazzo si irrigidì un attimo, poi si rilassò e strinse la mano di Diana
nella sua.
I due si guardarono scambiando un sorriso imbarazzato.
*Bravo Jinx Hastings... Stringimi la mano... così
potrò sincronizzarmi con la tua aura e potrò entrare in casa della vecchia
senza venire scacciata dalla sue difese...*
Kyllian era seduto al centro del
salotto, nella classica posa da meditazione.
Iskelior stava sorseggiando un tè accanto alla
finestra.
"Kyllian!" esclamò la ragazza.
Kyllian non rispose.
"Kyllian" lo chiamò di nuovo.
Nessuna risposta.
Iskelior si avvicinò e gli picchettò la spalla con un
dito "Kyllian".
Ancora nessuna risposta.
Iskelior lo colpì con più insistenza "Kyllian!"
Il ragazzo aprì gli occhi di scatto "Iskelior,
per favore! Sto cercando di proiettare il mio io astrale! Non ci sono mai
riuscito, ma penso di esserci quasi..."
"C'è una cosa interessante fuori dalla finestra!" esclamò la ragazza.
"Iskelior ti prego, sono preso dalla
meditazione. Pensi che ci sia qualcosa che valga la pena di..." fece con
aria di sufficienza Kyllian.
"C'è Jinx che arriva con una ragazza." Lo
interruppe Iskelior scostando la tendina.
"Uh? Davvero?" Kyllian si alzò di scatto
avvicinandosi alla finestra.
"E il tuo io astrale?" chiese Iskelior.
"Può aspettare! Jinx porta a casa una ragazza!
Non è cosa da poco... il ragazzo sta crescendo!" seguì con lo sguardo Jinx e Diana che percorrevano il vialetto d'ingresso
"Certo che è un po' giovane la piccola..."
Jinx suonò il campanello e i due corsero ad aprire la
porta.
"Ciao Jinx!" esclamò con tono solenne Kyllian.
"Hai portato un'amica!" fece con tono sorpreso Iskelior
"Prego, accomodati!"
Jinx e Diana entrarono insieme, mano nella mano.
Le difese mistiche della casa non reagirono, in quel momento fu come se il solo
Jinx fosse entrato.
*Ottimo* Diabolique sorrise e fece un inchino
abbozzato "Piacere io sono Diana."
"Ciao Diana, io sono Iskelior e lui è Kyllian. Fai come se fossi a casa tua!"
"Grazie!" sorrise la bambina.
"Vedo che hai portato la tua amica." Agatha Harkness
discese le scale "Ne sono felice."
"Beh.. ecco…" a poco a poco il volto del ragazzo arrossiva sempre di
più "Noi andiamo a mangiare qualcosa in cucina!"
"Teneri vero?" fece Iskelior una volta che
i ragazzi furono usciti dalla stanza.
"Iskelior... Kyllian..
devo mettervi al corrente di una mia preoccupazione..." fece la Harkness.
"Non si preoccupi Mrs. sono sicuro che Jinx
userà tutte le precauzioni del caso!" esclamò Iskelior.
Agatha si poggiò una mano sulla fronte sospirando "Non è di questo che
voglio parlarvi... Sento qualcosa... nella stanza di Victoria... Energie in
fermento... ma non riesco a visualizzare di cosa si tratti..."
"Energie in fermento? Forse
se uniamo i nostri poteri potremmo provare a venirne a capo.." le parole
di Kyllian vennero interrotte dal campanello.
La Harkness andò ad aprire la porta e si trovò
davanti sei bambini che la guardavano sorridendo.
"E voi chi siete? Amici di Jinx?" chiese la
Harkness, poi fece un passo indietro "Un
attimo... ma voi..."
Prima che potesse agire due bambini le strinsero le gambe e altri due le
saltarono addosso, gettandola a terra.
La Harkness cozzò la nuca contro un gradino e perse i
sensi.
"Ma cosa diavolo..." I bambini si gettarono addosso a Kyllian, iniziando a morderlo e a graffiarlo.
Il mago alzò una folata di vento che trascinò verso la parete i bambini, che
svennero per l'impatto.
"Kyllian! Erano solo bambini!" esclamò Iskelior correndo a soccorrere la Harkness.
Dalla porta aperta, entrò nella casa una dozzina di bambini, ridendo e
gridando, che saltarono sulla schiena della ragazza.
Iskelior si trovò schiacciata contro il pavimento,
mentre i bambini le tiravano i capelli.
"Iskelior!" prima che Kyllian
potesse aiutarlo, un altro bambino, armato con una mazza di baseball, colpì
violentemente Kyllian al ginocchio, facendolo
piegare.
"Cosa sta succedendo!" esclamò Jinx,
uscendo dalla cucina con Diana, attirato dal fracasso.
Il bambino alzò la mazza, preparandosi a colpire Kyllian
alla testa, ma Jinx gli saltò addosso con uno scatto
felino trascinandolo a terra.
"ma tu sei Arnold!" Jinx riconobbe il
bambino con il quale fino a qualche ora prima stava giocando a baseball.
"Jinx... ho paura.…" fece Diana
retrocedendo.
Altri bambini, armati di mazze, rastrelli e pale entrarono dalla porta.
"Jinx, porta al sicuro la tua amica! Ci penso io
a loro!" Esclamò Kyllian mentre liberava Iskelior dai bambini che la sovrastavano afferrandoli per
la collottola...
Mentre Jinx correva in cucina con Diana, Kyllian sferrò un'altra ondata di vento conto i bambini,
disarmandoli.
"Kil... qualcuno li sta controllando... non
possiamo ferirli!" gli fece notare Iskelior.
"Saranno pure dei bambini... ma mi sembrano ben intenzionati a farci la
pelle..." mormorò Kyllian "Cercherò di non
fare loro del male.. ma non posso permettere che feriscano te o gli
altri..."
Jinx era intenzionato a far uscire Diana
dalla porta sul retro.
Ma appena entrati in cucina, la porta venne sfondata da una decina di bambini.
"Jinx ho paura..." mormorò Diana
"Non ti preoccupare Diana... ti proteggerò io..." Jinx
si mise di fronte alla bambina e agitò una mano.
Una luce brillò tra le sue dita e alcuni bambini vennero bloccati da dei
legacci comparsi dal nulla.
Uno di quelli che non erano stati bloccati, si lanciò addosso a Jinx brandendo un bastone, ma Modred
gli saltò addosso facendolo cadere a terra.
Il cagnolino si frappose fra il suo padrone e i bambini.
"Grazie Modred!" esclamò Jinx, poi spinse Diana verso le scale "Saliamo al
piano di sopra!"
*Bravo Jinx.. continua così... portami dritta dritta
dal Darkhold!*
Modred venne colpito da un calcio di uno dei bambini,
che lo scagliò addosso al frigorifero.
I bambini corsero su per le scale, inseguendo Jinx e
Diana.
I due si misero a correre, ma Diana inciampò su un gradino e rimase sul
pianerottolo.
I bambini preda della furia cieca, le si avventarono addosso.
*No, stupidi... fermat...*
Prima che potesse ultimare il suo ordine mentale, i colpi dei bambini calarono.
"Non riesco a liberarli dell'influsso che li manipola!" gridò
Agatha Harkness "Chiunque sia ad usare le loro
menti... deve essere molto potente!"
I tre maghi si erano riuniti al centro della stanza e Kyllian
aveva alzato un muro di vento che tenesse i bambini occupati.
"Ma non può buttarli fuori dalla casa come ha fatto con quella tizia
l'altro giorno?" chiese Kyllian.
"Rischierei di ferirli! Sono solo delle marionette!" gli ricordò la Harkness, mentre cercava di liberare i bambini
dall'influsso usando un incantesimo.
Uno schizzò di sangue giunse sul volto di Diabolique.
Jinx si era messo tra lei e i bambini, dando le
spalle agli aggressori.
Come uno scudo umano, la sua schiena stava ricevendo tutti i colpi.
"Non ti preoccupare piccola... va tutto bene!" sorrise lui.
Diabolique lo guardò stupefatta.
Lo sapeva che per gli uomini vi era l'abitudine di sciocchi ed insensati atti
di altruismo: sacrificio lo chiamavano.
Ma quella era la prima volta che ne vedeva uno davanti ai suoi occhi.
Era la prima vola che qualcuno si sacrificava per lei.
Jinx prendeva i continui colpi di mazza, pugni e
calci, sorridendo per non farla preoccupare.
Quel ragazzo, che neanche la conosceva, stava rischiando la sua vita per lei...
"Perché lo fai?" chiese senza accorgersene.
"Perché...ti voglio bene..." biascicò Jinx.
*Fermi. Tutti. Dormite.*
L'ordine mentale giunse a tutti i bambini nella casa che caddero come
addormentati.
"Cosa... cosa è stato?" si chiese confuso Jinx.
"Come stai?" gli chiese Diabolique
alzandosi.
"Bene..." era evidente che stava mentendo.
*Per questa volta... lascio perdere... prenderò il Darkhold
la prossima volta...* pensò Diabolique mentre
scendeva le scale con lui *Alla fin fine...non ho poi così fretta...*
Giunsero nel salotto dove i compagni di Jinx stavano
controllando i corpi dei bambini.
"Stanno tutti bene..." notò Iskelior
"Sembra stiano dormendo..."
"Non ha senso..." mormorò Kyllian
"Perché ci hanno attaccati... e poi sono svenuti?"
"Lo scopriremo con il tempo." Disse la Harkness
"Iskelior, Jinx è
ferito. Dovresti occupartene tu."
"ok." Prese Jinx a braccetto e lo portò
nella stanza accanto, facendo l'occhiolino a Diana "Te lo restituisco
subito."
Diana fece un cenno con la testa, era troppo occupata a chiedersi perché avesse
agito in quel modo... non riusciva a comprenderlo neanche lei...
In quel momento, entrò dalla porta un trafelato Sam Buchanan: era sudato,
ferito e coi vestiti lerci e strappati.
"Ehi, cos'è successo qui?" chiese guardandosi intorno.
"Più che altro, cosa è successo a te?" gli chiese Kyllian.
"Un casino... la Ditta si sta preparando ad attaccarci in massa e..."
guardò alle sue spalle, lungo la strada e vide un esercito di uomini che si
avvicinava marciando.
Guidava il corteo Centurious: indossava una maschera
di ferro che gli copriva la parte superiore del volto e i lunghi capelli
argentati calavano sulle spalle, era a petto nudo, fatta eccezione per la
piastra metallica sulla parte sinistra.
"Troppo tardi..." mormorò Sam.
Nel prossimo numero
Darkhold 12
Sotto assedio
I Redentori, reduci dallo scontro con l'esercito dei Bambini di Diabolique, devono fronteggiare anche l'attacco finale
della Ditta.
11-bis
La Ditta
Un fitto intrico di condotti sotterranei che si intrecciavano sotto la
città di New York, conducevano fino ad una costruzione nel fondo del mare.
In parte incastrata sul fondale marino, era simile ad una torre di metallo ed
era la Base della Ditta.
Al suo interno erano alloggiati una settantina di uomini, stipendiati
dell'organizzazione, i cui alloggi erano al livello più basso della struttura.
Altri locali della base erano adibiti a laboratori, poligoni di tiro e centri
di comunicazioni.
I piani più alti erano riservati solo al personale autorizzato.
Lì si trovavano le stanze personali di Hallowen Jack,
nonché i suoi archivi e i suoi laboratori.
"Questa base ha sulle spalle le conoscenze di migliaia di anni..."
spiegò Jack sorridendo.
Stava mostrando a Sam, legato contro il muro, la mappa della base.
"Ne sono proprio orgoglioso... Non è stato facile ottenere il patrimonio e
le tecnologie necessarie, ho dovuto muovermi lungo lo spazio e il tempo, stando
attento ad evitare di creare paradossi...E tutta questa fatica, sai
perché?" Jack sorrise sornione "Per una donna... si
solo per lei... per salvarle la vita ho fatto tutto questo, sono andato avanti
e indietro nel tempo, cercando idee e alleati che mi potessero essere utili. La
tecnologia si rivelò presto inutile e per questo decisi di approfondire
l'argomento mistico. Magari la magia mi avrebbe permesso di trovare il modo per
aiutare la mia amata... Così giunsi in una cittadina dove recuperai il
Cristallo dell'Anima. All'epoca non conoscevo bene i poteri di quell'artefatto,
così per sbaglio liberai due entità che vi erano imprigionate: Centurious l'uomo senz'anima, e Zarathos,
che si erano fusi in uno solo. Centurious mi convinse
dell'utilità di un mistico oggetto chiamato Medaglione del Potere, quindi gli
diede i mezzi per costruire un'organizzazione che riuscisse nell'impresa di
ottenere questo medaglione. Poi sparii per un po', approfittando per migliorare
le mie tecnologie di viaggio nello spazio tempo e le mie conoscenze nel campo
mistico. Quando tornai ad interessarmi a Centurious,
scoprii che aveva combinato un disastro: la prima Ditta che avevo creato era
stata messa in mano ad un idiota di nome Stern che l'aveva fatta distruggere da
Ghost e da un mutante, e poi Centurious non ha
trovato di meglio da fare che mettere il resto dell'organizzazione al servizio
di Lilith, facendosi sfruttare e poi tradire. Quando lo recuperai, cercai di
convincerlo a lasciar perdere il Medaglione del Potere, ma lui non trovò di
meglio che attaccare di nuovo Blaze e farsi strappare
il cuore... per fortuna gliene avevo impiantato un altro sintetico prevedendo
questa evenienza. Così, mi sono messo al lavoro per ricreare la Ditta, puntando
ad un nuovo obiettivo: il Darkhold... ho scoperto,
infatti, che al suo interno vi è un incantesimo che va a pennello per i miei
piani... E quindi eccomi qui! Con la mia Ditta vi abbiamo seguito e monitorati,
attendendo che il Darkhold fosse riunito... Certo, Centurious ha insistito ogni tanto a provare di nuovo a
recuperare il Medaglione del Potere, ma ho acconsentito solo per farlo
contento… il mio obiettivo è solo il vostro libro!"
Preso una boccata d'aria e si avvicinò ad un tavolino, su cui era poggiata una
bottiglia d'acqua, per berne un sorso "Tutto questo parlare mi ha seccato
la gola!"
"Perché mi racconti tutto questo?" chiese Sam.
"Ma, non so... forse perché negli ultimi tempi tutti i miei interlocutori
non sono stati altro che un indiano su una sedia a rotelle e una sciacquetta in
armatura... sai speravo di poter fare quattro chiacchiere con qualcuno che
avesse il mio stesso livello intellettuale..." bevve un altro sorso
"…ma forse speravo troppo da lei, Mr. Buchanan."
"Il Darkhold è un libro maledetto!" ringhiò
Sam "Dalle sue pagine non può uscire nulla di buono!"
"Sa come si dice, Mr. Buchanan..." gli sussurrò all'orecchio Jack
"Per amore questo e altro..."
Poi si voltò e si allontanò "Le auguro una buona permanenza Mr.
Buchanan... e la prego di non cercare di fare scherzi." Una porta si aprì
ed entrarono quattro uomini, indossavano degli elmetti che ricadevano sugli
occhi, con due lenti tonde davanti agli occhi, e delle divise verde militare
"Le assicuro che la sorveglianza non esiterà a spararle addosso se fa una
mossa falsa."
"È inutile... i miei compagni non ti permetteranno di rubare il Darkhold!" chiese Sam.
"Invece le dico, Mr. Buchanan..." Sorrise Jack "... che la
nostra offensiva partirà tra ventiquattrore esatte."
Jack uscì dalla porta, che si chiuse alle sue spalle con uno scatto, poi
percorse il lungo corridoio fino a giungere ad un'altra porta, le cui ante si
aprirono al suo passaggio.
Nel laboratorio, Centurious lo attendeva seduto sulla
sua sedia a rotelle ipertecnologica.
"Come sta la nostra cara Infarto?" fece gioioso Jack allargando le
braccia.
Infarto era sospesa, schiacciata contro la parete.
Il suo sguardo era spento e la testa le ricadeva con il mento poggiato sul
petto.
Del suo corpo non rimaneva che il busto, cavi e tubature le si dispiegavano
intorno, allungandosi fino ad un grosso computer.
"Vediamo un po' cosa ci racconta la tua banca dati!" Jack si avvicinò
al computer e si grattò il mento, poi colpì un pulsante con un gesto casuale
"Povera, piccola Infarto... ti sei sentita triste, quando ti sei resa
conto che avevi fallito la missione? Non ti preoccupare bambina... io sapevo
che avresti fallito. Ti ho mandato proprio per questo. In modo che il computer
che ho impiantato nella tua armatura registrasse tutti i dati necessari sulla
casa e i suoi occupanti."
Dall'occhio di Infarto si allungò una lacrima che discese lungo la guancia.
"Alla fin fine l'hai solo usata, dico bene?" commentò Centurious, poggiando la mano contro la guancia "Come
hai fatto anche con me?"
"Hai mai avuto dubbi in proposito?" chiese Jack dandogli le spalle.
Si voltò e si avvicinò all'uomo "Ma non ti preoccupare, caro Centurious... domani mattina a quest'ora la nostra
collaborazione cesserà. Io prenderò dal Darkhold
l'incantesimo di cui ho bisogno per salvare la donna che amo. Tu potrai
prendere quello per compiere la tua vendetta e distruggere ogni elemento
mistico di questo mondo. Sei contento?"
"Da morire... oggi potrò finalmente alzarmi da questa carrozzella...”
rispose laconico Centurious.
"Perfetto... puoi cominciare a prepararti." Jack saltellò verso la
porta "Io vado a farmi bello... non voglio sfigurare nel nostro gran
giorno!"
"Aspetta... con Infarto che facciamo?" chiese Centurious.
Hallowen Jack si fermò poggiando la schiena sullo
stipite della porta "Tra venticinque minuti le sue funzioni vitali
cesseranno... Infarto è storia vecchia ormai..."
Uscì lasciando Centurious da solo con Infarto.
"Un uomo davvero spregevole, vero?" chiese Centurious,
conscio che non avrebbe ricevuto risposta "Non che io sia uno stinco di
santo... ma forse sono sempre stato così abituato ad essere io a manipolare gli
altri, che vedere qualcuno che manipola me mi irrita profondamente..."
Premette due pulsanti e la sedia si aprì.
Si alzò in piedi: il suo corpo, dalla vita in giù, era costituito da un intrico
di cavi e materiale metallico, come pure la parte sinistra del suo petto e la
mano destra.
Hallowen Jack l'aveva infettato con un virus tecnorganico per potenziarne le capacità.
"Sarò un uomo senz'anima donna..." Centurious
portò avanti il braccio destro, il virus tecnorganico
si estese all'avambraccio "Ma trovo inutile continuare a farti
soffrire."
L'interno braccio di Centurious divenne una lama di
metallo che si allungò fino a trapassare il cranio di Infarto, uccidendola sul
colpo.
Intanto Jack aveva percorso tutto il corridoio, giungendo alle sue stanze
private, dove nessun altro membro della Ditta era mai entrato.
"Tesoooro! Sono a casa!" esclamò entrando.
L'enorme stanza alternava un angolo relax costituito da un letto e un
televisore maxi schermo, una cucina, un'armeria, una vasca ad idromassaggio e
un laboratorio.
"Bentornato." fece una voce dal tono scocciato.
Su di un vassoio, nel laboratorio, vi era una testa verde, dalla pelle rugosa e
butterata.
"Speravo di trovarti più festoso Ghoul!"
esclamò Hallowen Jack picchettandogli la testa con un
dito "Non sei contento che il papino è a casa?"
"Non sei mio papino... se lo fossi avrei già chiamato il telefono
azzurro..." mormorò Ghoul.
"Ma siamo tutti e due verdi!" ridacchiò Jack abbracciando la testa
"Non posso non provare per te un affetto che ha del paterno! Per questo ti
ho preso con me quando ti ho trovato tutto solo e abbandonato!"
"Balle... innanzi tutto non mi hai trovato tutto solo e abbandonato, ma hai
staccato di netto la mia testa dal resto nel mio corpo..." gli ricordò Ghoul "E l'unico motivo per cui mi tieni con te è per
parlare con i morti e ampliare le tue conoscenze."
"Oh, beh... sono uno che si sa organizzare!" Jack si lasciò cadere
sulla poltrona in pelle "Viaggiare nel tempo e nello spazio richiede una
dannatissima precisione... quante volte sono arrivato ed ho trovato morte le
persone da cui mi servivano le informazioni? Grazie a te il problema non si è
posto... E poi sei stato tu che hai parlato con il cadavere della mia amata e
mi hai fatto sapere come sarebbe morta!"
Alle spalle di Jack, in un contenitore di vetro cilindrico, alto circa due
metri, pieno di gas verde, si illuminarono due occhi.
"La nostra amica si è risvegliata!" Jack si alzò in piedi sbattendo
le mani "Sei ancora intorpidita, piccola?"
Gli occhietti ammiccarono.
"Non te la prendere, tesoro... ma senza il gas che inibisce i tuoi sensi,
ti libereresti subito e faresti un gran casino." Jack schiacciò il volto
contro il vetro, come per baciarlo "E io non voglio perdere un esemplare
prezioso come te... sono stato ben fortunato a trovarti nei miei viaggi per lo
spazio tempo e non ci rinuncio!"
"Non mi dire che hai tradito la tua amata." gli fece notare Ghoul.
"Non sia mai!" declamò Jack "La mia ospite, la tengo qui solo
perché mi affascina. Ma non tradirei mai il mio unico amore!" guardò
l'orologio a forma di Felix poggiato sulla parete "Penso sia ora di
riposare un po'... poi dovrò preparare i miei uomini all'ultima missione! Sarà una
giornata campale domani!"
E così dicendo si gettò nel suo letto ad acqua, batté le mani e le luci si
spensero.
Per qualche secondo l'unica fonte di luce nella stanza furono gli occhi della
creatura nel tubo.
Poi le chiuse e tutto sprofondò nel buio.
Otto ore dopo, gli uomini della Ditta iniziavano a muoversi, radunandosi nella
sala comandi.
Jack e Centurious divisero i compiti e spiegarono il
piano d'azione.
Dopo due ore, quaranta uomini uscirono dall'edificio, guidati da Centurious.
Mezz'ora dopo Hallowen Jack li seguì.
Erano rimasti circa trenta uomini nella base.
Quattro di questi erano addetti alla sorveglianza di Sam.
Quarantacinque minuti dopo, Sam usciva dalla stanza dove era tenuto prigioniero
lasciandosi quattro cadaveri alle spalle.
Appena uscito una guardia lo sorprese e gli sparò contro con una sorta di
fucile al plasma.
Sam evitò il colpo, lasciando che colpisse una centralina elettrica.
Mentre lo metteva k.o. per poco più di un minuto nell'intera base mancò la
corrente elettrica per un sovraccarico.
Mentre il sistema di emergenza entrava in funzione, Sam aveva trovato l'uscita
della base.
Nella stanza di Hallowen Jack, dopo il primo minuto
di Blackout il tubo di vetro era stato infranto e la creatura al suo interno,
risvegliatasi perché il gas non era più stato propagato, distrusse il
laboratorio.
Ghoul si trovò a rotolare a terra, finendo incastrato
sotto il letto.
Trentasette minuti dopo i venticinque membri della Ditta rimasti nella base
erano stati massacrati.
La creatura abbandonò la base sfondando il muro e nuotando via.
Fine dell'episodio extra
La moto si fermò davanti ai grandi magazzini.
Amy Chen, dai corti capelli neri e dai lineamenti orientali, smontò dal bolide,
mentre il braccio le doleva per una fitta.
Se lo massaggiò, mentre entrava nell'edificio, maledicendo la recente missione
compiuta con il Branco Selvaggio, gruppo di mercenari di cui faceva parte,
durante la quale, per un'avventata distrazione, era stata ferita.
Il congedo obbligatorio si era rivelato una tortura: era una ragazza abituata
all'azione e l'ultima settimana, passata ad oziare in casa di una sua anziana
ed apprensiva zia, nel New Jersey era stata una tortura.
Approfittando di una distrazione dell'anziana donna, era uscita di casa, salita
in groppa alla sua moto e corsa fino al più vicino centro commerciale.
Fare acquisti, forse l'avrebbe distratta un po'...
#12 - Sotto assedio
Gli uomini della Ditta marciavano con passo serrato verso la casa della Harkness.
"Sono loro..." ringhiò Sam "È la Ditta... Si stanno muovendo per
recuperare il Darkhold..."
"Dannazione. Sono un casino!" esclamò Kyllian.
Iskelior contò puntando con il dito gli uomini "
Qualcuno che ci attacca per rubare il Darkhold...
fatemi indovinare, oggi è il quindici o il trenta del mese? Sono una ventina...
o forse di più, ne arrivano ancora da altre direzioni. Cavolo, non sarà
facile."
"Non fatevi prendere dal panico." Fece con tono perentorio Agatha Harkness "Jinx, porta la tua
amica al sicuro in cantina e poi torna qui."
"Ok!" Jinx prese per mano Diabolique, che si lasciò trascinare giù per le scale.
"Cosa facciamo con gli altri bambini?" chiese Iskelior
indicando i ragazzini che li avevano attaccati e ora giacevano privi di sensi a
terra.
Agatha Harkness fendette l'aria con le mani, i
bambini svanirono e riapparvero nella stanza accanto, rinchiusi in delle teche
di cristallo.
"Questo li proteggerà... Ma tu, Iskelior, dovrai
rimanere qui per proteggerli..."
Jinx rientrò nel salone.
"Noi penseremo alla Ditta. Io e Jinx ci
piazzeremo davanti la porta sul retro. Kyllian, Sam,
pensate voi all'ingresso. Un attacco di un così gran numero di mortali metterà
a dura prova le difese della casa, quindi non possiamo farci troppo
affidamento..." La donna corse in cucina, seguita da Jinx,
Modred e Ebony.
Sam aprì un baule che aveva lasciato sotto il tavolo del salotto e ne tirò
fuori due Magnum e un coltello a serramanico.
Uscì fuori insieme a Kyllian e si trovarono di fronte
ad una trentina di uomini della Ditta, mentre un'altra decina si stava
dirigendo sul retro della casa.
"Dovremmo cercare di risolverla con le buone?" chiese Kyllian.
Uno della Ditta portò avanti una mano, il bracciale di metallo che teneva al
polso gli avvolse la mano prendendo la forma di una sfera allungata con un buco
sulla punta, da cui fuoriuscì un proiettile che colpì il muro dietro a Kyllian.
"Penso che questo voglia dire no!" gridò Sam sparando alla testa
dell'uomo, il proiettile rimbalzò sul casco e la battaglia ebbe inizio.
Nascosta dietro il volto di Diana, Diabolique
era seduta nella cantina della casa di Agatha Harkness.
Teneva le gambe strette al petto e meditava sui recenti eventi.
Nell'ultimo mese si era impegnata a fare amicizia con Jinx,
per poterlo sfruttare ed appropriarsi del Darkhold.
L'aveva frequentato giorno dopo giorno, simulando una personalità che potesse
ammaliarlo, facendo sviluppare nel ragazzo un forte affetto nei suoi
confronti...
E lei stessa, aveva alla fine annullato il piano che così difficilmente aveva
portato a compimento. E perché? Per salvare la vita a quel ragazzino che era
solo una sua pedina...
"Stupida stupida stupida..." strinse i denti sul labbro inferiore
fino a farlo sanguinare "Solo perché ha cercato di proteggermi... mi sono
impietosita! Sono stata troppo tempo a contatto con quei bambini umani e i loro
sciocchi sentimenti mi hanno influenzata! Io sono un demone millenario e il mio
obiettivo è il Darkhold e gli esseri umani sono solo
carne da cannone... non lo devo dimenticare!"
Si alzò di scatto: i pugni stretti, gli occhi infiammati, i capelli che fluttuavano.
Si diresse verso le scale della cantina.
"Ascoltate la mia voce, come acqua alla foce, che vi posso
inondare e nel sonno far sprofondare!" Agatha Harkness
agitò le mani e tra le dita brillarono delle scintille.
Gli uomini della Ditta tentennarono un attimo e poi si rimossero all'attacco,
riprendendo a sparare all'impazzata.
"Non funziona, Mrs. Harkness!" Jinx tracciò un pentacolo nell'aria con la punta
dell'indice, quando le pallottole lo sfiorarono si sciolsero.
"Hanno un qualche tipo di protezione mentale..." mormorò Agatha
"Ho solo bisogno di qualche secondo per rinforzare l'incantesimo..."
la donna strinse i pugni e gli allargò: dei cerchi concentrici di luce le si
allargarono attorno, avvolgendo gli uomini che avanzavano.
Una manciata di loro cadde a terra addormentata, ma gli altri iniziarono a
correre verso la porta.
"Stia attenta Mrs..." le parole di Jinx
vennero interrotte quando una granata gli atterrò davanti.
La strega lanciò prontamente un incantesimo che rese lei e Jinx
intangibili, mentre l'esplosione devastava le mura della casa.
Alcuni uomini della Ditta penetrarono nella casa dagli squarci nei muri.
"Li fermo io!" gridò Jinx rientrando in
casa, mentre Agatha evocava un'ondata di vento per rallentare gli invasori.
Jinx vide due uomini correre verso le scale che
portavano dalla cucina al piano di sopra, batté le mani e i gradini si
schiodarono uno dietro l'altro facendoli cadere all'indietro, cozzando le
teste.
Sorrise, soddisfatto del proprio operato, quando un altro uomo lo colpì con una
spranga alla schiena.
Jinx ricadde a terra e l'uomo fece un passo avanti,
sovrastandolo, con la spranga sollevata sopra la testa, pronto a colpirlo di
nuovo.
Modred gli saltò addosso, mordendogli il braccio
furiosamente.
"Grazie piccolo!" Jinx si rialzò a fatica,
mentre l'uomo lanciava Modred contro una parete e si
lanciava di nuovo all'attacco.
Jinx puntò con una mano la spranga e questa si
sciolse, il metallo avvolse le mani dell'uomo e si solidificò, impedendogli
ogni movimento.
Approfittando del suo momentaneo disorientamento Jinx
lo colpì in volto con un pugno, mandandolo k.o...
Diabolique era, intanto, uscita dalla cantina e si
trovò davanti a Jinx.
"Diana... torna giù! Starai più al sicuro!" fece il ragazzo
poggiandole una mano sulla spalla.
Il demone gli afferrò la mano e lo guardò accigliata "io... non…. voglio….
tornare... giù..."
In quel momento uno della Ditta entro di corsa in cucina, colpendo con un
calcio alla nuca Jinx, che collassò a terra.
Ignorando Diabolique, l'uomo portò avanti l'arma che
teneva sulla mano, poggiandola sulla nuca di Jinx.
"No!" gridò Diabolique.
Il falso volto di Diana venne spazzato via, i suoi capelli si drizzarono in
aria, l'energia avvolse il suo corpo, mentre l'uomo veniva sollevato in aria:
all'interno della sua tuta il suo corpo veniva disfatto e mutilato e quando
ricadde a terra era morto.
Diabolique lo guardò confuso "Perché... perché
ho fatto questo? Perché l'ho salvato?"
Fece qualche passo indietro, poi corse fuori dalla casa.
Sam premette il grilletto e il proiettile saettò verso il membro della
Ditta, solo che stavolta Sam aveva preso la mira e lo colpì alla lente che ne
copriva l'occhio.
L'uomo stramazzò a terra privo di vita, mentre Sam si gettava, sguainando il
coltello, contro un altro uomo.
Dall'alto, Kyllian bersagliava con sfere infuocate ed
elettriche il resto della truppa.
Centurious intanto avanzava verso la casa, camminando
tranquillamente.
"Fermò li!" gli gridò Sam parandoglisi di
fronte.
Calò il coltello contro il braccio dell'uomo, ma le carni di Centurious ribollirono, filamenti metallici si allungarono
dall’essere e afferrarono l'arma.
"Deve fare di più, per mettermi in difficoltà, Mr. Buchanan."
Sam gli sferrò un pugno verso il volto, ma Centurious
lo afferrò con la mano e lo strizzò, torcendogli poi il braccio e spezzandolo.
Sam si inginocchiò a terra gridando di dolore, ma Centurious
lo sollevò di peso, tenendolo per la sola mano e lo scagliò contro il muro
della casa...
"Quel tipo sta entrando in casa!" ringhiò Kyllian
e volteggiò verso le spalle di Centurious, per
cercare di bloccarlo, ma si trovò bloccato da una decina di uomini della Ditta.
Centurious entrò nella casa di Agatha Harkness e si incamminò per le scale.
Giunse al piano superiore e, seguendo la strada indicata da un sensore inserito
nel suo occhio che individuava le fonti di calore, arrivò davanti la porta
della stanza di Vicky.
La buttò giù con un calcio e si trovò davanti al letto della ragazza.
Si avvicinò lentamente, tendendo in avanti la mano: filamenti metallici si allungarono
da tutto il braccio, andando ad avvolgere il Darkhold.
Quando fu al fianco del letto, con il libro stretto nella morsa, il Darkhold si illuminò e i filamenti rientrarono nel suo
corpo.
Una luce avvolse Vicky e il libro, ed entrambi
iniziarono a levitare in aria.
Il libro, in grembo alla ragazza, si aprì e venne sfogliato da una mano
invisibile, mentre un'energia incontrollabile spingeva via Centurious.
"No!" gridò l'uomo, mentre il virus Tecnorganico
si estendeva dalle sue gambe creando degli uncini che lo fissarono al pavimento
"Non mi arrendo ora che sono ad un passo."
Tutto il corpo era diventato un pulsare di fili e cavi, portò entrambe le mani
in avanti e le dita si trasformarono allungandosi e dilatandosi fino a
stringere Vicky e il Darkhold.
"Dammi quello che voglio!" urlò "L'incantesimo che mi darà ciò
che desidero! È nelle tue pagine! Incantesimo del Demogorge:
vieni a me!"
Il libro si fermò su una pagina, che d'improvviso si infiammò.
La fiamma prese l'aspetto di una figura antropomorfa.
"Sei tu che mi hai evocato?" fece con voce ultra terrena.
"Si! Io sono Centurious, vago su questa terra da
secoli! E da te voglio il potere! Il potere per eliminare il sovrannaturale in
ogni sua forma e manifestazione!"
"E così sia..." la creatura di fiamme planò verso Centurious
e l'avvolse.
L'uomo sentì il fuoco entrargli nelle vene e la sua mente esplodere "Si!
Il potere! Il potere è mio!"
Tuttavia la fiamma si staccò dal suo corpo e si sollevò in aria, nella forma di
un globo luminescente "Il tuo corpo... è privo di un'anima... Non puoi
diventare il Demogorge, se non hai un'anima da
offrire..." e così dicendo sparì.
"No!" gridò Centurious con gli occhi
iniettati di sangue "No! Io... l'avevo preso... era mio... e invece...
tutto sprecato... tutto inutile..."
Il virus tecnorganico si espanse come una tela dalle
sua spalle, mentre trascinava il corpo di Vicky e il Darkhold a se.
"Ridatemelo! Ridatemi il potere!" si sentiva impazzire, i suoi
desideri erano andati in frantumi davanti ai suoi occhi e non gli rimaneva più
niente.
Qualcosa, dentro di lui, nella sua mente, esplose.
La casa di Agatha Harkness tremò.
I membri della Ditta ancora in piedi alzarono lo sguardo, Iskelior
si gettò sotto un tavolo, Kyllian volò verso la
costruzione, Modred abbaiò contro l'orecchio di Jinx fino a farlo svegliare.
Il soffitto esplose, sotto l'effetto di una pressione dall'interno che ne spedì
frammenti a miglia di distanza.
E dal piano superiore, tra i resti della casa, si fece largo un'immensa figura
metallica.
Il virus tecnorganico si era esteso ed aveva avvolto
interamente il corpo di Centurious, creandovi attorno
un costrutto alto quasi tre metri, con ampie ali d'acciaio, simile ad un grosso
drago metallico, dal cui collo spuntava la testa di Centurious
che guardava innanzi con occhi sanguigni, dal petto, avvolta tra cavi e
filamenti, faceva capolino Victoria con il Darkhold.
"Datemi... il... potere!" con un poderoso battito d'ali si issò in
aria.
"Quel coso! Sta portando via Vicky!" gridò
Sam rialzandosi a fatica, con le mani strette al portico della casa.
Le follate di vento che si alzavano ad ogni battito delle ali erano così
violente da spazzare via buona parte dei presenti, mentre altri venivano
travolti dalle macerie
"Redentori!" la voce della Harkness risuonò
nelle mente dei compagni di Victoria "È avvenuto il peggio! Mentre eravamo
presi dall'attacco della Ditta, il loro leader ha rapito Victoria Montesi e rubato il Darkhold!
Dovete andare a salvarla, prima che sia troppo tardi! Io devo rimanere qui, per
impedire che la casa crolli sui bambini che dormono al suo interno... ma vi
raggiungerò appena potrò! Andate!"
Mentre il drago metallico si allontanava, Iskelior e Jinx corsero fuori dalla casa, dall'entrata principale,
raggiungendo Sam e Kyllian che era appena sceso accanto
a lui.
Sul retro della casa, Agatha Harkness teneva le mani
tese in avanti, cercando di sostenere la struttura della sua dimora affinché
non collassasse sui bambini che dormivano dentro.
"Lancio un incantesimo di levitazione e gli vado dietro! Voi sbrigatevi a
trovare come muovervi!" esclamò Kyllian
rimettendosi in volo sulla scia di Centurious.
I restanti Redentori si guardarono intorno, il battito delle ali del drago
aveva ribaltato tutte le auto del quartiere, Sam corse verso una di queste e si
mise a spingerla per rimetterla dritta.
"Sam, ma come facciamo a farla partire?" chiese Jinx
dandogli una mano.
"Non è così difficile mettere in moto una macchina senza averne le
chiavi!" esclamò Sam mentre l'auto cadeva a terra.
Volava.
Libera.
Il cielo era suo.
Ma era il cielo di un mondo che non le apparteneva.
Si appollaiò sulla cima di un palazzo, con i rossi capelli che danzavano al
vento.
Fuori dal suo mondo.
Senza una vita.
Senza una famiglia.
Una sola parola di quel mondo le risuonava frequente nelle orecchie.
Darkhold.
Sentita ripetutamente nella sua prigionia nella stanza di Hallowen
Jack, era l'unico punto fermo di quel mondo.
Darkhold.
Un suono lontano, come un fischio.
Una vibrazione, che fece tremare tutti i vetri del centro commerciale.
E poi lo scroscio, quando crollò il soffitto.
Amy Chen si buttò sotto un bancone, trascinando con se una donna con una
bambina, che stavano guardando i vestiti accanto a lei.
Subito, urla risuonarono nel locale.
Gli avventori correvano in tutte le direzioni, verso l'uscita, solo Amy fece
qualche passo verso il salone del centro commerciale, dove il grosso drago di
metallo e Kyllian stavano lottando.
"Ma... cosa diavolo sono? Mormorò stupita, rimpiangendo di non aver con se
alcun tipo di arma.
Fece qualche passo indietro: era evidente che sarebbe stato pericoloso rimanere
lì, e lei era abituata a rischiare la vita solo quando la pagavano.
Stava dunque per darsi alla fuga, quando la vide.
Tra i cavi di quel corpo robotico, una figura le cui nudità spiccavano tra
lembi di un lenzuolo fatto a pezzi, forme rotonde e morbide di un colore scuro,
un volto delicato incorniciato dai capelli corvini, che facevano risaltare le
lunghe ciglia.
Così presa da quella visione, Amy quasi non notò che la coda del drago aveva
colpito il tetto e il soffitto le stava crollando addosso: si salvò tuffandosi
in avanti all'ultimo momento.
"Il potere! Voglio il potere!" ruggì Centurious,
mentre gli artigli dell'armatura tecnorganica che gli
si era formata attorno calavano contro Kyllian
"È colpa vostra! Solo vostra!"
"Ma di che stai parlando? Ha fatto tutto da solo!" gridò Kyllian sollevandosi in aria, lasciando che gli artigli si
ficcassero nella parete alle sue spalle; poi strinse i pugni e gridò "Grande
Dio Del Bosco, il tuo potere conosco, e Ti chiedo in pegno, una parte del tuo
regno!"
Il terreno tremò e dalle fenditure nel cemento si allungarono delle liane
che avvolsero il drago.
Centurious tentennò un attimo, poi fece un passo
avanti e le sradicò.
"Vediamo come te la cavi contro questo!" Kyllian
riunì le mani in una coppa e al suo interno iniziò a scintillare una luce
"Fulmine io ti invoco, e con la tua forma io..."
"Sciocco!" ringhiò Centurious "Non
vedi che la tua compagna è unita in un tutt'uno con me? Attaccami con una
scarica elettrica e anche lei la assorbirà!"
"Oh... cavolo..." Kyllian calò le mani con
un'espressione confusa sul volto: un breve attimo di distrazione che diede a Centurious l'opportunità calargli la coda addosso,
schiacciandolo contro il pavimento.
Kyllian sputò sangue, mentre la coda del drago lo
colpiva ripetutamente, senza dargli possibilità di reagire.
In quel momento, a bordo dell'auto rubata qualche minuto prima, Sam, Jinx e Iskelior, sfondarono
l'ingresso del centro commerciale.
Scesero di corsa giù dal mezzo, con il piccolo Modred
che abbaiava in mezzo ai piedi e corsero verso il luogo della battaglia.
"Kyllian!" gridò Iskelior.
Sam sparò con la pistola, ma i proiettili rimbalzarono sull'armatura.
Jinx si preparò a lanciare un incantesimo, ma Kyllian lo bloccò con un grido "No! Rischi di ferire Vicky!"
Sam allora puntò la pistola verso la testa di Centurious
e sparò, ma l'armatura creò un elmo dalla forma allungata che lo protesse.
Centurious afferrò con una mano dell'armatura Kyllian e lo sollevò in aria "Lui sarà il primo! Poi
verrete voi!"
In una frazione di secondo, Kyllian valutò la
prospettiva che gli si poneva davanti: salvare se stesso, mettendo in pericolo
Victoria, o sacrificarsi?
Si chiese cosa avrebbe fatto Strange, cosa avrebbe fatto il mago supremo, si
chiese se un'altra vita era più importante della sua...
E la risposta che trovò, lo rese pronto ad affrontare la morte con il cuore
sereno.
Ma, mentre il drago sollevava l'alta mano, con l'intenzione di staccare di
netto la testa di Kyllian, qualcuno saltò sul suo
ventre.
Amy Chen afferrò i cavi che stringevano Vicky e li
strappò rapidamente via, uno dopo l'altro, abbracciando poi la ragazza e
saltando a terra, trascinandola via dalla presa di Centurious
insieme al Darkhold.
"No!" gridò l'uomo, spostando il braccio, ora intenzionato a colpire
Amy.
Ma prima che potesse muoversi, Kyllian gli ficcò le
mani nel braccio e gridò "Fulmine, ti invoco, e con la tua forma gioco!
"
Una potente scarica elettrica si insinuò nell'armatura tecnorganica,
disfacendola e separandola in parte dal corpo di Centurious.
L'uomo gridò mentre sentiva recisi collegamenti con quella che era a tutti gli
effetti come un’estensione del suo corpo.
Cadde a terra, con la parte metallica che si ritirava sul suo petto, lasciando
il corpo nudo.
I Redentori lo circondarono "Adesso, preparati a pagare la tua
colpa?"
"Pagare?" mugugnò Centurious
"Pagare?!"
Si alzò di scatto e dal cento del suo petto si allungarono degli spuntoni
metallici che travolsero i Redentori.
Sam venne ferito al braccio, Jinx alla spalla e Kyllian alla gamba, mentre Iskelior
ruzzolò a terra.
"Avete idea di chi sono? Ho lottato contro demoni ed ho vissuto più di
quanto vi possiate mai sperare di vivere... e non mi farò sconfiggere da una
banda di inetti come voi!" mentre parlava si avventava contro i tre,
menando fendenti con la grossa lama in cui si era trasformato il suo braccio.
Il ritmo dei suoi attacchi era così serrato che i Redentori non riuscivano a
reagire, troppo occupati a schivare, finendo per trovarsi con le spalle contro
un muro.
Iskelior si rialzò e vide al suo fianco
un residuo di quella che era l'armatura di Centurious,
simile ad un grossa staffa di metallo appuntita.
Si voltò e vide i compagni messi alle strette dalla furia di Centurious.
Cosa doveva fare? Lottare? Non ne aveva la forza... e poi non l'aveva mai
fatto... mai seriamente, almeno... Ma in quel momento Kyllian
stava rischiando di morire... I suoi compagni rischiavano la vita... Aveva
paura di agire. Aveva paura di muoversi. Perché aveva paura delle conseguenze
delle sue azioni... perché aveva paura di se stessa. Sentì un conflitto
esploderle nell'anima, ma alla fine afferrò la staffa.
La lama di Centurious Trapassò la mano di Sam.
L'uomo scivolò a terra, gridando di dolore.
Sam vide Centurious incombere su di lui, pronto a
sferrare un colpo che lo avrebbe trapassato da parte a parte.
Uno sguardo omicida brillò negli occhi dell'uomo, dietro l'elmo.
Poi aprì la bocca e sbuffò una nuvola di sangue.
La staffa gli aveva trapassato il petto, alle sue spalle Iskelior
la spingeva, infliggendogli un dolore indicibile.
Centurious la scagliò via, voltandosi, poi fece
qualche passo, boccheggiando, mentre il virus tecnorganico
si ritraeva.
"No... mi mancava... così... po..." cadde a
terra, morto.
Jinx aiutò Sam e rialzarsi, mentre Kyllian corse verso Iskelior
"Amore... ci hai salvati!"
"No.." singhiozzò Iskelior arretrando di un
passo "Non ti avvicinare... io.. ho tolto una vita..."
"Iskelior... ma cosa..."
"No... non puoi... capire..." la ragazza esplose in un pianto
isterico e corse via.
Kyllian le corse dietro.
"Grazie per aver aiutato Vicky!"
esclamò Jinx "Io sono Jinx,
lui è Sam… e lei?".
Amy, seduta di fronte loro su quello che restava di una panchina, teneva Vicky tra le braccia "Io sono Amy... Amy Chen... Certo
che è questa è una delle cose più strane che mi sia mai capitata..."
"Ora è meglio riportare Victoria a casa." Fece Sam accingendosi a
prendere la ragazza tra le braccia.
Amy lo osservò contrariata.
"Ma no, Mr. Buchanan... non ci privi della sua compagnia..." fece una
voce che Sam riconobbe subito.
Si voltarono e videro Hallowen Jack avanzare: alle
sue spalle si allargava una nebbia violacea.
"Tutto si è svolto come ho previsto..." il sorriso scintillò sul suo
volto verdastro "Adesso che siete lontani dalla casa della strega non
potrete fare nulla: Il Darkhold sarà mio!"
Nel prossimo numero:
Darkhold#13
Azione e Reazione
Mentre Kyllian fronteggia il segreto di Iskelior , giunge il momento del confronto finale tra Hallowen Jack e... Chthon?!
Inoltre, Agatha Harkness incontra il Project Sabbath!
Quarantacinque giorni prima.
I Redentori del Darkhold si trovavano all'interno del
tendone del Circo del Crimine.
Il potere del libro delle tenebre aveva trasformato i criminali in delle
versioni distorte e stava costringendo i Redentori ad affrontare le loro paure
nascoste.
Iskelior scivolò a terra, immobilizzata dalla visione
che aveva davanti.
Un uomo con una tunica bianca, con i capelli grigi ed una barba del medesimo
colore, la osservava con sguardo grave.
"Stupida figlia..."
"Padre..." biascicò Iskelior.
"Sei un essere immondo... manipoli forze che spettano solo agli dei... sei
la vergogna della nostra famiglia..."
"Padre... no..." Iskelior chiuse gli occhi.
"Ti avevo esiliato in un'altra dimensione... per preservare il mondo dal
demone che sei..."
Le mani dell'uomo strinsero le spalle di Iskelior
scuotendola "Padre..."
"Non hai dimenticato, vero? Che dentro di te dorme un demone? Un demone
dell'Ade che si sveglierà quando verserai sangue umano... Per questo mi
disgusti figlia... per questo devi morire!"
"No!" gridò Iskelior mentre correva fuori
dal centro commerciale.
Non aveva raccontato a nessuno ciò che aveva visto sotto il tendone del circo,
perché ciò avrebbe significato rivelare il suo segreto, perché suo padre
l'aveva esiliata in un'altra dimensione.
Perché i suoi poteri derivavano dal demone che nascondeva dentro di se.
E mentre correva, si chiedeva cosa sarebbe successo ora che aveva versato il
sangue di Centurious.
Aveva strappato una vita e presto il demone che dormiva nel suo corpo avrebbe
preso il sopravvento.
13
Azione e reazione
Modred abbaiò furiosamente contro
Halloween Jack.
"Alla fine ti sei mostrato!" gridò Sam premendo il grilletto della
sua pistola.
Nel corpo di Jack si allargò un piccolo foro attraverso il quale passò il
proiettile, che si andò a conficcare in una lastra di pietra alle sue spalle.
"Alla fine sono riuscito nel mio scopo di condurre il Darkhold
fuori dalla casa di Agatha Harkness... Senza la protezione
della vecchia, voi Redentori siete poco più che delle fastidiose
mosche..." sorrise Jack facendo un passo avanti.
"Non dovresti sottovalutarci, verdino!" Jinx
fece un segno con la mano e una sfera di energia si proiettò verso l'uomo.
Jack compì un poderoso balzò verso l'alto, schivando l'attacco e atterrò
davanti a Jinx, mentre per tutto l'ambiente andava
diffondendosi una nebbia violacea.
Rapida, la mano di Jack calò sul volto di Jinx,
trasformandosi in una sfera rocciosa un attimo prima di colpirlo.
Jinx stramazzò a terra mentre Sam balzò alle spalle
dell'aggressore.
Jack non si mosse, ma dalla sua schiena si allungarono dei tentacoli che
afferrarono Sam, sbattendolo a terra.
"Se lo scontro con Centurious e la Ditta non vi
avesse spossati..." commentò Jack spostando il corpo di Sam con un calcio
"Avreste avuto qualche possibilità di tenermi testa... Ma adesso siete
troppo stanchi per avere anche la minima chance..."
Jack si voltò e vide che Victoria Montesi era
sparita, probabilmente portata via da Amy Chen.
Un ringhio sommesso attirò la sua attenzione.
Accanto al corpo di Jinx, il piccolo Modred digrignava i denti fissandolo con occhi iniettati di
sangue.
"Cosa vorresti fare cuccioletto?" sorrise Jack.
Per tutta risposta Modred lanciò un lungo ululato e
la sua massa cominciò ad accrescersi, fino a che il cane diventò una bestia
alta quasi due metri, dal rado pelo argentato e con gli occhi dorati.
"Oops..." mormorò Jack mentre Modred gli saltava addosso.
Kyllian corse nel parcheggio fuori dal
centro commerciale, guardandosi intorno per rintracciare Iskelior.
Nell'aria cominciavano a risuonare le sirene della polizia, forse allertata da
qualcuno degli avventori del negozio, ma il ragazzo non se ne preoccupò.
L'unica cosa a cui pensava era ritrovare Iskelior:
aveva visto il suo volto mentre correva fuori dal centro commerciale, era
sconvolta, non l'aveva mai vista così.
Sapeva quanto per la sua ragazza fosse importante la vita, ma non avrebbe mai
immaginato che avrebbe reagito così... in fondo se aveva ucciso Centurious l'aveva fatto per salvare tutti loro.
Non la riusciva a vedere da nessuna parte.
Kyllian si fermò, trasse un lungo respiro, e si
concentrò.
Espanse la propria mente a coprire l'interno parcheggio, per percepire la mente
di tutti i presenti: topi, scarafaggi, un piccolo gatto e alla fine la trovò.
Percepì chiaramente la mente di Iskelior, confusa e
spaventata.
La ragazza era nascosta dietro un'auto con le ginocchia strette sul petto e gli
occhi che le lacrimavano lentamente.
"Iskelior... ma cosa è..." non poté finire
la frase, perché Iskelior si alzò di scatto, ma le
gambe le tremarono e si trovò a ricadere a terra.
"Vai via! Via!" gridò mentre si trascinava coi gomiti.
"Non vado da nessuna parte finché non mi spieghi che ti è preso!" Kyllian le saltò addosso e la afferrò per i polsi.
"Vai via Kyllian! Ti prego! Non voglio farti del
male!" pianse lei cercando si sfuggire alla sua
presa.
"Ma di che parli?"
"Ho tolto una vita Kyllian... " Iskelior si distese sul selciato singhiozzando.
"Iskelior, so che hai sempre aberrato la
violenza fisica... ma l'hai fatto per salvare noi!"
"Non capisci Kyllian... non puoi capire... io
sono un demone..." si fermò a guardare l'espressione stranita che si fece
largo sul volto del ragazzo "Ecco... quello sguardo... quello stesso
sguardo nel volto di mio padre e dei miei fratelli... mio padre... mi diceva
che ero sbagliata... che una donna non poteva avere quei poteri... che li avevo
perché ero un demone... si, dentro di me, dormiva un
demone... e se mai avessi versato del sangue avrei svegliato quel demone... E
adesso è successo... ho ucciso una persona..." scoppiò di nuovo in un
pianto Isterico.
Kyllian l'abbracciò con forza, iniziò a brillare e
lungo il corpo di Iskelior si diffuse un piacevole
calore.
Quando la luce si estinse, la fece voltare e la guardò serio negli occhi "Iskelior... non c'è alcun demone... ho proiettato il mio
astrale nel tuo animo... non vi è traccia di alcuna presenza demoniaca... sei
pura come la neve..."
"Ma io... non capisco... mi padre aveva detto... mi ha pure esiliato in
un’altra dimensione per preservarsi dal pericolo che rappresentavo..."
"Non so come stiamo le cose... posso fare solo supposizioni... e
immaginare che il tuo potere spaventasse tuo padre... o forse avrebbe preferito
che fosse toccato ad uno dei figli maschi. Mi avevi detto che era un sapiente,
no? Forse avrebbe voluto un figlio con quei poteri che fosse suo degno erede...
il problema è un altro..." la fissò accigliato "Perché non hai mai
fatto menzione di tutto questo?"
"Kyllian... io..." Iskelior
abbassò lo sguardo "Temevo... che se tu avessi saputo... mi
avresti..."
Kyllian allontanò la ragazza da se e le mostrò le
spalle "Che ti avrei allontanato? Iskelior...
hai così poca fiducia nei miei sentimenti?"
Seguì un lungo attimo di silenzio, dopo il quale Iskelior
saltò alle spalle di Kyllian abbracciandolo e
piangendo.
"Ti prego! Non mi abbandonare per questo!" lo supplicò.
"Co-cosa?" fece Kyllian confuso.
"Ti ho tenuto nascosta una cosa così importante... e adesso tu mi lascerai
vero?" singhiozzò.
"Ma... come ti viene in mente?" Kyllian si
voltò.
"È come tra Dawson e Joey! L'ho visto in tv... finirà così vero? Le
incomprensioni ci allontaneranno."
Kyllian alzò gli occhi al cielo "Quante volte ti
ho detto di non vedere quella spazzatura? La vita reale è un'altra cosa... Non
basta una piccola discussione per rompere un rapporto... Io ti amo Iskelior... e nulla potrebbe cambiare i miei sentimenti...
neanche lo scoprire che sei un demone. Io mi sono innamorato di te, del tuo
modo di fare, dei tuoi pensieri, delle tue parole..."
Si scambiarono un lungo bacio.
"Non credi... che dovremmo andare a vedere come stanno gli altri?"
fece asciugandosi gli occhi la ragazza.
"Si... andiamo..." corsero verso il centro commerciale mano nella mano.
Amy Chen portava tra le braccia il corpo privo di sensi di Vicky, che sul grembo aveva poggiato il Darkhold.
Una parte di lei le diceva che era una pazza, a rischiare la vita per una
persona che neanche conosceva, un'altra parte, quella più istintiva e
irrazionale, le diceva che stava facendo bene...
Si trascinò in un negozio di abiti, la cui vetrata era stata distrutta
dall'arrivo di Centurious e si nascose in mezzo a dei
manichini rovesciati per terra, stringendo a se Victoria.
Mentre la nebbia violacea penetrava nel locale, si trovò così il volto della
ragazza ad un palmo dal suo.
Dalle narici della fanciulla dormiente usciva lieve un respiro che lasciava
intendere stesse dormendo un sonno placido.
"Ma come diavolo fa?" si chiese Amy.
Dormiva nonostante tutto il casino che le stava accadendo attorno.
Sul suo volto c'era quell'espressione così angelica e imperturbabile.
Ma allo stesso tempo avvertiva attorno a lei un'aria stranamente inquietante.
Non ebbe molto tempo per pensarci, poiché in quel momento, intravide la figura
scura di Jack farsi largo tra la nebbia.
Aveva l'abito stracciato, nonché molti graffi e ferite, tuttavia sul volto
aveva un'espressione trionfante.
"Certo che quel cucciolo è un osso duro... non so per quanto rimarrà fuori
gioco, quindi, signorina, non mi faccia perdere altro tempo..."
Amy si morse il labbro, mentre sentiva i passi dell'uomo sulla moquette del
negozio.
"Ucci ucci..." sussurrò Jack e in quel momento vide Amy alzarsi con
un corpo adagiato tra le braccia.
Le braccia di Jack si allungarono e la inchiodarono contro il muro
"Piccola, mi lasci senza il bacio della buona notte?"
Si avvicinò e vide che Amy non stringeva tra le braccia Victoria bensì un
Manichino "Deluso muso verde?"
La ragazza alzò una gamba e piantò un poderoso calcio al mento di Jack, poi gli
si gettò addosso colpendogli la nuca con il braccio del manichino.
Ma la testa di Jack, si deformò come fosse stata di plastilina e l'uomo non
parve risentire di alcun danno.
"Di solito non colpisco le donne..." ringhiò, mentre la sua mano si
trasformava in un cubo nero "Ma tu non mi sembri proprio una donna!"
Colpì con il cubo Amy al volto e la ragazza stramazzò a terra priva di sensi.
Un parco giochi nel New Jersey.
La piccola Diabolique si incamminò verso lo scivolo
che celava il suo nascondiglio.
Entrò e si calò nella grotta che fino al giorno prima ospitava i bambini che
aveva rapito.
Si ritrovò a pensare a quanto fosse stata stupida.
Quel piano così complesso ed elaborato, a cui aveva lavorato per giorni,
mandato in fumo dopo pochi secondi e solo per salvare la vita ad un ragazzino
della cui vita non avrebbe dovuto interessarle niente.
"Vuoi vedere che a forza di fingerti umana, ti sei piegata ai sentimenti
che li dominano?"
Si voltò di scatto e si trovò davanti alla forma umanoide di Whisperer.
"Non dire idiozie!" ringhiò la bambina, mentre il suo volto si
tramutava in una maschera diabolica "Mi sono semplicemente immedesimata
nel ruolo che stavo recitando! La prossima volta che proverò a rubare il
libro..."
"Forse non ci sarà una prossima volta..."
"Cosa vuoi dire?" chiese.
"Presto il libro non ci sarà più. Quando l'oscurità che è stata custodita
incontrerà il cacciatore, le maschere cadranno, i Figli della Mezzanotte si
uniranno e dichiareranno guerra all'oscuro signore. E sarà allora che uno
tradirà, uno morirà e uno si sacrificherà..."
Diabolique lo guardò con un'espressione preoccupata
"Non vorrai forse dire che..."
"Beh, suppongo che in realtà non ti interessi: visto che come hai detto
non provi alcun sentimento verso quel ragazzino, suppongo che per te non faccia
differenza se cada o no con tutti i suoi compagni..." Whisperer
sorrise e svanì nel nulla, lasciando Diabolique sola
con i suoi pensieri.
"Che il vento mi ubbidisca e la mia via ripulisca!"
dalle mani di Kyllian si sprigionò un vento che aprì
un piccolo spiraglio nella nebbia, che dopo qualche secondo cominciò a
richiudersi.
Con Iskelior corse verso il luogo da cui avevano
sentito provenire i suoni di lotta, anche se ora tutto taceva.
Entrarono nel negozio devastato e videro la sagoma di Jack sovrastare il corpo
privo di sensi di Amy Chen.
"Allontanati da lei, bastardo!" gridò Kyllian
portando le mani avanti e scatenando un flusso d'energia per spingere via
Halloween Jack.
Ma le estremità dei piedi di Jack si erano tramutati in degli uncini che lo
ancoravano al terreno e per quanto forza ci metteva Kyllian
non riusciva a smuoverlo di un passo.
"Mi avete fatto divertire come non divertivo da tempo..." sorrise
Jack mentre il suo braccio si allungava verso Kyllian.
Il mago sentì l'arto del suo nemico scivolargli sopra la spalla "Fesso! Mi
hai mancato!"
Poi gli venne un dubbio, si voltò e vide che il braccio puntava contro Iskelior e l'aveva sollevata da terra stringendola per il
collo.
"Iskelior! No!" gridò voltandosi di scatto,
divenendo facile preda dell'altro braccio di Jack che gli avvolse la testa
privandolo del respiro.
Quando la mancanza d'aria fece perdere i sensi a entrambi, Jack li lasciò
cadere a terra.
"Che delusione... dal futuro Mago Supremo mi aspettavo un po' più di
furbizia..."
Si diresse tra i manichini dove Amy Chen aveva riposto il corpo di Victoria.
Allungò di nuovo i suoi arti, che come dei tentacoli si insinuarono tra i corpi
sintetici sollevandoli e gettandoli via.
"Darkhold... ti ho a lungo bramato... fammi il
dono che solo tu puoi farmi..."
Nella nebbia una luce si accese
Agatha Harkness fece un cerchio con le mani e davanti
a lei comparvero le teche di cristallo in cui riposavano i bambini che poche
ore prima avevano attaccato la sua casa.
Aveva ispezionato le menti dei fanciulli, traendo le informazioni sulle loro
identità, sui loro parenti ed amici, poi fece un altro gesto con le mani ed i
bambini svanirono, spediti in luoghi più sicuri e famigliari.
Aveva cercato di carpire anche delle informazioni su chi fosse il loro
mandante, ma non aveva cavato nulla, sembrava che ogni ricordo relativo
all'attacco contro i Redentori fosse stato cancellato dai loro pensieri.
Era stremata, aveva dovuto restaurare interamente la sua abitazione per evitare
che crollasse sui bambini, e dopo quell'incantesimo per rimandarli a casa, si
sentiva priva di forze.
Tuttavia sentiva che i Redentori avevano bisogno di lei, quindi si diresse
verso l'uscita, per cercare di raggiungerli.
Appena aprì la porta, si trovò però di fronte ad una donna che teneva una mano
alzata in procinto di bussare, dietro di lei altri tre uomini che indossavano
delle divise grigie.
"Che tempismo. Suppongo che lei sia Agatha Harkness."
Era una donna di colore, snella e con capelli lisci a caschetto "Io sono
Rebecca Morgan, rappresentante del Project Sabbath,
la squadra governativa che ha il compito di studiare e catalogare i fenomeni e
gli individui che in qualche modo si ritengano essere affini o legati al
sovrannaturale."
"Ed è qui per...?" fece innervosita la Harkness.
"Abbiamo ragione si sospettare che lei sia invischiata in delle situazioni
paranormali. Ci è giunta addirittura voce che lei sia una strega. Per questo è
nei nostri doveri chiederla di seguirla per effettuare degli esami..."
"Sta scherzando?" chiese Agatha mentre con la mente formulava un
incantesimo che li avrebbe fatti tornare sui loro passi dimentichi di averla
incontrata: tuttavia i quattro non si mossero.
"Eviti di usare una magia o cose simili... vede, le nostre ricerche di
hanno permesso di costruire dei chip, che impiantati nel nostro cranio, ci
fanno ottenere una totale protezione contro gli attacchi mentali di tipo
mistico." Rebecca Morgan sorrise con strafottenza.
Agatha la guardò irata: era una sciocchezza pensare che un oggetto elettronico
in qualche modo potesse opporsi ad un incantesimo, le sarebbe solo bastato
concentrarsi di più e aumentare la potenza... se solo ne avesse avuta la
forza... e in quel momento non l'aveva proprio...
Rebecca stava per dire qualcosa, quando d'improvviso si bloccò con la bocca
spalancata: sulla sua fronte e su quella dei suoi tre compagni era comparso un
occhio luminescente.
Con passi lenti i quattro percorsero il vialetto di ingresso, salirono su un
furgone e andarono via.
"Spero di non essere stato inopportuno."
Agatha Harkness si voltò e vide poggiato sul fianco
della casa Stephen Strange.
"Grazie per l'aiuto Stephen..." fece la donna avvicinandolo
"Cosa ti porta qui?"
"Ho saputo che il Darkhold è custodito presso la
tua magione... Ho pensato che fosse il caso di verificarne le
condizioni..."
"Purtroppo in questo momento..." Agatha sentì le gambe cedere e si
inginocchiò.
"Sei stremata, amica mia... È meglio trovare un posto tranquillo dove
parlare... un posto che non sia questa casa, poiché il Project Sabbath ne conosce l'ubicazione e il mio incantesimo non li
terrà lontani per molto.
"Possiamo trasferirci nella mia villa a Whisper
Hill... tuttavia questi tizi del Project Sabbath mi
preoccupano Stephen..."
"Temo che per il momento saranno altre le cose di cui dovremo
preoccuparci..."
La nebbia che riempiva il centro commerciale mutò di colore.
Da viola divenne rossa, da rossa rosa, da rosa bianca, da bianca grigia e
infine nera.
E in quella nebbia nera due occhi brillarono.
"Halloween Jack... è questo il tuo nome..." tuonò una voce
ultraterrena, che sembrava maschile e femminile al tempo stesso.
"Si sono io." Fece lui, restando dritto in piedi, nonostante il lieve
tremore alle gambe.
Davanti a lui vi era qualcosa, una figura, una persona. Non riusciva a
identificarla, quella nebbia che aveva creato per confondere gli avversari,
adesso stordiva i suoi sensi.
Tra Halloween Jack e il suo interlocutore comparve il Darkhold,
le cui pagine venivano sfogliate dal vento.
"Il tuo fine ultimo era il Darkhold, Halloween
Jack. Ora che l'hai ottenuto, cosa vuoi da lui?"
"Desidero... un potere..."
"Ogni cosa... ha un prezzo... sei pronto a pagarlo?"
"Per salvare la donna che amo... ora e sempre..."
"Ora e sempre... così sia..."
Qualcosa si allungò fuori dalla nebbia, anche se non fu facile percepirlo,
perché era sempre qualcosa di nero, aveva la forma di una mano.
Si poggiò sul volto di Jack.
L'uomo sentì il viso iniziare a riscaldarsi e poi bruciare, dalla mano si
sprigionò un calore intenso e cocente che abbrustolì la carne del suo volto.
Un grido rauco esplose nella sua bocca.
La mano si ritirò e Jack si inginocchiò con le mani strette sul volto.
"Quella cicatrice sarà il simbolo del dono del Darkhold
e del patto da te stretto..." annunciò la voce "Siine orgoglioso,
Halloween Jack."
Il corpo di Jack iniziò a vibrare, come una superficie d'acqua su cui fosse
stato gettato un sasso e d'un tratto sparì.
In quell'oscurità, rimase solo quella figura dagli occhi lucenti.
Poi gli occhi si chiusero.
"Sam! Sam!"
Sam aprì gli occhi sbattendo convulsamente le palpebre, davanti a se trovò il
viso di Jinx.
"Jinx! Dov'è finito quel pazzo... anzi, dov'è Vicky?!" chiese drizzandosi in piedi afferrandolo per
le spalle.
"Non lo so! Mi sono appena svegliato e..." l'abbaiare di Modred richiamò la sua attenzione.
Il cagnetto, che aveva il pelo chiazzato di sangue in alcune zone, era su un
muretto a qualche passo da loro.
Poi saltò giù e corse in direzione di un negozio.
"Vuole che lo seguiamo..."
Sam e Jinx gli corsero dietro, scavalcarono i
manichini davanti l'ingresso e videro Kyllian, Iskelior ed Amy, stesi a terra privi di sensi.
Erano adagiati uno accanto all'altra con addosso una coperta.
Accanto a loro, seduta su un bancone c'era Vicky.
"Ehi ragazzi! È tanto che non ci vediamo vero?" sorrise la ragazza.
Nel prossimo numero:
Darkhold#14
Zapping
Ora che la minaccia della ditta è stata estinta ed anche Vicky
è tornata, la pace attende i Redentori. Ma nubi si annidano all'orizzonte e si
preparano le basi per la Caccia Di mezzanotte! Ospiti speciali: il Dr Strange e
Scarlet!
Il punto della situazione: La Ditta ha lanciato il suo ultimo attacco,
Centurious è stato ucciso e
Hallowen Jack è sparito,
lieto di aver ottenuto ciò che cercava. I Redentori sono sopravvissuti, anche
grazie all'aiuto di Amy Chen, e Vicky
si è svegliata dal sonno mistico in cui era caduta. Intanto Agatha
Harkness viene
convinta dal Dottor Strange a trasferirsi presso la
casa di Whisper Hill.
Una stanza buia, due respiri che si accavallano, due corpi nudi
strisciavano l'uno contro l'altro.
Il sapore della carne, salato e amaro per il copioso sudare, riempiva le loro
bocche.
I battiti dei loro cuori accelerano all'unisono, finché il loro piacere non
giunse all'apice.
Poi, i respiri si quietarono e i due corpi ricaddero esausti tra le lenzuola.
Uno dei due, scivolò fuori del letto, fece qualche passo e si accucciò a terra,
iniziando a singhiozzare.
Non piangere... non c'è n'è motivo... ora puoi svegliarti...
Il sogno stava per finire, l'incubo era alle porte.
14
Zapping
"Oh Lassie! Ti
voglio tanto bene!"
Modred ed
Ebony accucciati sul divano uno a fianco all'altro, tenevano gli
occhi fissi verso lo schermo della tv.
Quando per la scala risuonarono i passi di qualcuno, Modred si affrettò ad allungare
la zampa, premendo così il tasto sul telecomando e spegnendo la Tv.
Poi chinarono le teste e chiusero gli occhi, fingendo di dormire.
Agatha Harkness
passò accanto al salotto e si diresse in cucina.
Gli animali drizzarono le orecchie per assicurarsi che si fosse allontanata,
poi Ebony spinse il muso
contro il telecomando e riaccese la tv.
"Oh Lassie! Sei il miglior amico che un
bambino possa avere."
Agatha Harkness mise a bollire l'acqua,
poi aprì il cassetto e tirò fuori una bustina di the.
Era da alcuni giorni che si era trasferita nella casa di Whisper Hill con i
Redentori, la magione era molto più grande della sua casa nel New Jersey e lì
ognuno dei suoi ospiti aveva una sua stanza: anche Stephen
Strange, che aveva deciso di fermarsi con loro per
qualche giorno.
Strange aveva motivato questa sua scelta con la
decisione di riallacciare i ponti con Kyllian,
ma la vecchia sapeva che c'era qualcos'altro dietro: l'improvviso risveglio di Vicky, avvenuto senza alcuna
motivazione apparente, prima di tutto. Il fatto che nel Darkhold
ricomposto si avvertisse solo un leggerissimo potere. Il senso pressante
di una minaccia incombente.
Ma la cosa che la sorprendeva, era che più che pensare a queste cose, nella sua
mente si trovava a pensare a quello che sarebbe successo nell'immediato futuro:
i Redentori non avevano più motivo di restare presso di lei, quindi da lì a poco
sarebbero andati via...
Viveva da molto tempo, aveva conosciuto un sacco di persone, molte delle quali
non vedeva da moltissimo tempo, tuttavia non poteva
fare a meno di provare un po' di rammarico a pensare che tra poco non avrebbe
più visto quei ragazzi.
"Ally solo tu puoi prendere questo caso?"
"Per la mia professionalità, il mio senso della giustizia e la mia
spigliatezza?"
"No, perché sei stata a letto con il giudice."
Iskelior stirò le gambe,
sdraiandosi sul divano e si lasciò andare in un lungo sbadiglio.
"Questo programma sta cominciando a diventare noioso... tutte le puntate
sembrano uguali." Commentò
cambiando canale.
"Ciao Iskelior!" la salutò Jinx,
facendo capolino dietro la porta, con un muffin tra
le mani "Dormito bene?"
"Una favola. E tu?"
"Anche io... dopo quasi due mesi che dormo su un divano, è stato come
andare in paradiso." Jinx addentò il muffin e
poi chiese "Dov'è Kyllian?"
"È in giardino con il Dottore da stamattina...
Inizialmente ha fatto tutto il burbero, quando ha saputo che Strange si sarebbe fermato qui per un pò.
Ma in realtà è andato in brodo di giuggiole quando ha capito che poteva
parlargli di tutti i progressi che ha fatto. E tu,
dove stai andando?"
"Ehm... ho un appuntamento con Diana... Sai, penso di doverle delle spiegazioni
dopo tutto quello che è successo l'ultima volta... " spiegò Jinx arrossendo.
"Oh, che carino..."sorrise Iskelior,
mentre Jinx usciva da casa,
poi spostò di nuovo la sua attenzione verso la TV "Oh, questo si che è bello!"
"Chandler... non posso credere di aver
sposato una lesbica e di aver avuto un figlio da lei... per la seconda
volta!"
"Beh, Ross, si vede che te le vai a
cercare."
Kyllian
si chinò e raccolse uno stelo d'erba tra le dita.
Poi si alzò, tenendo il braccio teso, con lo stelo rivolto
verso il basso.
Si concentrò, aprì la mano e il pedicello rimase sospeso in aria.
Iniziò a brillare, altri se ne staccarono da terra e gli si unirono al primo.
Alla fine, davanti a Kyllian
vi era un suo perfetto duplicato vegetale.
"Niente Male." Commentò Stephen
Strange "Vedo che ti sei allenato dall'ultima
volta che ci siamo visti..."
"Diciamo che ho scoperto che la magia non è solo sparare palle di
fuoco..." rispose Kyllian.
"Penso che sia giunto il momento di ridarti questa." Stephen portò le mani in avanti, tenendo i palmi congiunti,
poi le allargò e tra esse era apparve una staffa
"La riconosci?"
"La bacchetta dei druidi che mi era stata donata dalle divinità
Celtiche... mi chiedevo che fine avesse fatto..."
"L'ho conservata tutto questo tempo... Molti degli artefatti mistici che
avevo sono andati distrutti dopo l'attacco della Darklady, tuttavia alcuni erano al sicuro in un
altro luogo. Come la tua staffa, la conservavo da quando..."
"Da quando mi hai abbandonato in un'altra dimensione promettendomi di venire
a prendermi al più presto?" completò la frase Kyllian.
"Non l'avrei detto con quelle parole... ma si."
sorrise Stephen, porgendogli la staffa "Agatha mi ha detto che hai parlato con Rintrah."
"Già..." rispose Kyllian
distrattamente, guardando la bacchetta dei druidi.
"Come ti è sembrato?"
"Peloso."
"Non in quel senso."
"Come ti sembrerebbe una persona che ha preso il ruolo che tu hai
considerato per lungo tempo tuo di diritto?"
"Non saprei. Dimmelo tu."
"All'inizio avevo pensato di dargli fuoco... o
forse friggergli il cervello. Poi ci ho ripensato."
"Come mai?"
"Perché invece non rispondi tu ad una mia domanda?" Kyllian lo fissò negli occhi con
uno sguardo intenso ed inquisitore "Se non ci fosse
stato solo Rintrah.
Se ci fossi stato anche io... a chi avresti lasciato
il manto di Mago Supremo?"
"Questo è un colpo basso.."
"Lo so..."
"Non saprei dirtelo. La mia scelta è stata spinta dalle circostanze del
momento. L'ipotesi che mi proponi avrebbe portato delle condizioni che non
posso immaginare del tutto: Non chiedermi di raccontarti una storia che non è
stata scritta."
"Sei bravo a fare giri di parole, lo sai?"
"Si, me l'hanno detto spesso."
"In ogni caso questa cosa mi ha fatto pensare... cioè,
mi ha spinto a chiedermi cosa ho fatto tutto questo tempo e se davvero potessi
meritarmi il titolo di Mago Supremo."
"E cosa hai concluso?"
"Non ho detto di aver concluso. Ci sto ancora pensando. Sto prendendo il
mio tempo per capirlo..." le
mani di Kyllian si
illuminarono e la Staffa sparì, poi si rivolse a Strange
"E tu sei venuto da queste parti solo per ridarmi il mio
stuzzicadenti?"
"Una visita di cortesia."
"Fingerò di crederti."
Victoria, poggiata al muretto
davanti alla casa, allungò il collo quando sentì il rombo della moto.
Qualche minuto dopo, Amy le si
fermò di fronte e scese dal mezzo sorridendo.
"Come va?" chiese.
"Tutto OK, tu?" Vicky
aprì il cancello facendole strada.
"Normale. Sono tornata a New York, ma ho ancora un paio di giorni di
ferie. Il braccio è a posto, ma il dottore dice che devo riposarmi un altro
po'."
"Sono felice che tu sia potuta venire a trovarci.
Non ho avuto il modo di ringraziarti per quello che hai fatto."
"Ad essere sincera non ho capito bene cos'è che ho fatto... Ma ci sono
abituata, con le missioni del Branco: sai che una volta siamo
finiti insieme a Venom in
mezzo ad una nebbia popolata da demoni e non abbiamo mai scoperto di cosa si
trattasse?"
"Oh, davvero? Certo che deve essere avventurosa una vita come la
tua!"
"Anche la tua non scherza: Draghi robotici e
mostri dalla faccia verde non sono cose che capitano ogni giorno!"
Erano arrivati davanti la porta di casa, che si aprì innanzi alle due: Jinx stava uscendo in quel
momento.
"Ciao Victoria, Salve miss Chen!" le salutò
il ragazzo e corse via, mentre correva, portò la mano avanti e creò un portale
dentro il quale sparì.
"Interessanti i tuoi coinquilini." Sorrise Amy.
"Iskelior, sei qui?" Agatha
giunse davanti nel salotto ma di Iskelior nessuna traccia: c'era solo il televisore
accesso.
"Deve aver dimenticato di spegnerlo..." prese
il telecomando e fece per spegnere la tv, quando le immagini la incuriosirono e
alzò leggermente il volume.
"Ragazze non ci crederete mai!"
"Fammi indovinare Piper, il tuo nuovo fidanzato
è un demone?"
Agatha fece qualche passo indietro e si sedette
sul divano, massaggiandosi il mento "Ma stanno sbagliando. La mandragola
in quella pozione annullerà gli effetti del biancospino..."
"Salve Mrs. Harkness."
La donna si alzò di scatto, abbassando il volume e ricambiò il saluto di
Vicky "Salve
Victoria... felice di vedere che stai bene."
Vicky fece le presentazioni
"Questa è Amy... è la
ragazza di cui le abbiamo parlato, quella che ci ha aiutato contro Hallowen Jack."
"Lieta di conoscerti figliola. Mi è stato detto che il tuo aiuto è stato
fondamentale."
"Oh, così mi imbarazza..." ridacchiò Amy.
"C'è del the caldo in cucina, ne volete un po'?" chiese la donna.
"Grazie, molto gentile."
Mente la donna si recava in cucina, le due ragazze si sedevano sul divano.
"Cosa c'è di bello in Tv?" domandò Amy.
"Vediamo.." Vicky cambiò canale.
"Spike, io non posso amarti... sei un
vampiro... e io sono la cacciatrice..."
"E allora?"
"E allora possiamo fare solo del sesso selvaggio."
"Vampiri, eh... Io non ho mai incontrato un vampiro." Costatò Amy.
"Oh, io si." Le rivelò Vicky.
"Davvero?"
"Si... ma nessuno che conoscesse le arti marziali
bene come questi."
Il suono del campanello distolse
l'attenzione di Agatha Harkness dal the.
Chi poteva essere? Ognuno dei Redentori aveva una copia delle chiavi ed era
raro per lei ricevere visite.
Aprì la porta e trovò davanti a se una figura che le era ben nota.
"Wanda!"
"Buongiorno, Agatha." Sorrise la ragazza "Spero di non
disturbarti."
Interludio.
Central Park.
Una figura dal capelli rossi rimaneva nascosta tra i cespugli.
Quanto tempo era passato da quando era fuggita dalla prigionia di Hallowen Jack? Non lo ricordava, non aveva contato i giorni.
Si senti male, riconosceva il mondo che la circondava,
ma le appariva come una versione distorta di quello che ricordava... e quello
che ricordava era poco... non le tornava alla mente neanche il suo stesso nome.
"Ehi piccola... che fa qui?" un barbone la avvicinò.
Lei si tirò indietro.
"Dai... perché non fai un po' compagnia al vecchio Joe?"
dalla bocca dell'uomo colava un filo di bava.
La donna lo guardò irata.
Qualche secondo dopo del barbone non restava altro che una pozza di sangue.
La donna osservò il proprio riflesso in quella superficie vermiglia e, d'un
tratto, le tornò in mente il proprio nome.
"Madeline... Pryor."
Fine interludio
Il portale che aveva creato Jinx lo portò nel parco dove,
fino a qualche tempo prima si vedeva ogni giorno con Diana e gli altri bambini.
Si guardò intorno in cerca della bambina, quando notò accanto a se la vaga
sagoma del fantasma della nonna "Nonna! Ciao! È un sacco di tempo che non
ti vedo, come stai?" Il suo volto assunse
un'espressione imbarazzata quando la nonna gli ricordò che per una persona
morta era difficile rispondere ad una domanda del genere.
"A noi le cose vanno bene. A poco a poco tutte le cose stanno andando a
posto. Vicky si è
risvegliata e sta bene e la Ditta è stata sconfitta."
Jinx notò un'espressione
preoccupata sul volto della nonna, ma prima che potesse chiederle di cosa si
trattasse, lo spettro si accomiatò e sparì.
Qualche secondo dopo dietro lo scivolo fece capolino Diana, che si avvicinò
sorridendo "Ciao Jinx."
"Diana... ciao... sono felice... di vederti. È un
po' che non ci si vede."
"Già. Da quando sono venuta a casa tua." La
ragazza si sedette su una panchina.
"Scusa. Ti ho messo in una situazione pericolosa."
Jinx le
si sedette accanto."Mi spiace averti
fatto correre tutti quei rischi."
"Oh, Jinx, io non
avevo paura, perché c'eri tu accanto a me." Disse
Diana, ma nella sua mente, colei che in realtà era il demone Diabolique, pensava altro. Basterà
usare le parole giuste. Lo convincerò a portarmi nella loro nuova abitazione. E stavolta prenderò il Darkhold e li ucciderò tutti, senza esitazioni.
Tutti. "Però vorrei... che mi spiegassi
quello che è successo. Che tu fossi sincero con
me."
Jinx ci pensò su un attimo
e poi disse "Si... mi sembra giusto. Vedi io sono
un... una specie di mago. E con i miei amici, vedi,
affrontiamo delle situazioni... che mi mettono a confronto con mostri e cose
simili. Il nostro compito è difendere un oggetto molto potente...e l'altra
volta cercavano proprio di appropriarsi di questo."
Diabolique lo ascoltò,
simulando stupore per ogni affermazione, mentre invece era a conoscenza di
ognuna delle cose che Jinx
le raccontava.
"Ma ora... dove stai?" gli chiese Diabolique "L'altro giorno sono venuta a
cercarti, ma non c'era nessuno in casa."
"Ci siamo trasferiti in un'altra casa. È un po' lontano da qui."
"Oh... mi piacerebbe tanto vedere la tua nuova
casa."
Jinx si alzò in piedi
"Beh, allora, andiamo."
"Ma non hai detto che è un posto lontano?" fece Diabolique, fingendosi confusa.
"Le distanze tendono a ridursi quando si fa uso della magia." Jinx fece un cerchio nell'aria
con la mano ed un portale si aprì.
Diabolique rimase immobile
a fissare il portale Ce l'ho fatta di nuovo.
L'ho giocato. Mi porterà direttamente dal Darkhold.
Vedendo Diana rimanere ferma, Jinx
suppose che la ragazza fosse stata spaventata da quel
fenomeno.
Per questo allungò la mano e strinse quella della bambina nella sua.
"Non hai niente di cui preoccuparti. Non è
pericoloso!" un caldo sorriso si allargò sul volto di Jinx.
Inspiegabilmente, Diabolique
sentì come un intenso calore trasmettersi in tutto il
corpo nel momento in cui Jinx
le prese la mano.
Entrò nel portale quasi senza rendersi conto di essersi mossa, come spinta da una forza invisibile.
"Wanda! Quanto tempo!"
esclamò Agatha abbracciando la ragazza.
"Mi spiace di non essere potuta passare prima." Si scusò la ragazza
"Avrei voluto ingraziarti prima per l'aiuto che mi ha dato contro Null, ma gli ultimi tempi coi Vendicatori, sono stati
parecchio frenetici."
"Capisco, ma... accomodati, non restare sulla porta."
Mentre la porta si chiudeva alle spalle della Vendicatrice, Vicky
si affacciò dalla porta del salotto "Chi è? Oh, Scarlet!"
"Victoria Montesi? " Wanda la guardò
smarrita.
"È un piacere rivederti." Le strinse la mano sorridendo, poi si rivolse
alla Harkness "Madam
visto che lei ha ospiti, ci serviamo il the da sole."
E così dicendo, andò in cucina con Amy.
"I Redentori sono da qualche tempo miei Ospiti. In questi giorni anche
Stephen Strange ci sta allietando della sua presenza." Spiegò Agatha alla
sua discepola, facendola accomodare in salotto "Ma piuttosto perché non mi
parli delle novità della tua vita?"
"Come già saprai, dopo lo scontro con Null i
miei poteri hanno cominciato ad ampliarsi..." raccontò Scarlet
sedendosi su una poltroncina "Non solo sono riuscita a restaurare parte
dei danni di New York dovuti all'inferno... beh, ad essere sincera tutti i
danni... ma sto anche sviluppando capacità che non ho mai avuto prima... "
"Di che tipo?"
"Ad esempio l'altro giorno ho fatto prendere un colpo a Jarvis teleportandomi davanti da
lui.. Non so sicura di percepire per il momento la reale prospettiva di questo
cambiamento e.. ahi..." d'un tratto Scarlet si
portò la mano alla base del collo, con una smorfia di dolore sul volto.
"Che succede Wanda?"
"Non lo so... ho sentito una fitta improvvisa... come un colpo di
frusta..."
"Forse è lo stress, figliola... propongo di riprendere questa discussione
quando saremo entrambe più riposate e in situazioni più tranquille, che ne
dici?" suggerì Agatha.
"Sono d'accordo."
"Cosa ne dici di rimanere a pranzo con noi?"
"Oh, volentieri, grazie."
"Carina questa
staffa." Fece Iskelior,
soppesando l'artefatto.
"Già, Strange ha sempre buon gusto nel fare
regali." Kyllian
si distese sul letto matrimoniale che divideva con la ragazza.
"Ho incrociato Sam, prima, mentre andavo in
bagno." Iskelior
gli restituì la bacchetta "Aveva una faccia scurissima."
"Probabilmente gli gira ancora il fatto che
quando l'altro giorno siamo andati a cercare la base della Ditta non l'abbiamo
trovata." Sbadigliò Kyllian
"Ma in fondo avevano avuto tutto il tempo di sgombrare... Spero solo che questo voglia dire che non ce li ritroveremo più tra le
scatole."
"Sembra che si prospetti un periodo tranquillo..."
Iskelior gli si sdraiò
accanto, poggiandogli una mano sul petto.
"Così pare." Kyllian le sfiorò una guancia.
"Sai, ho pensato un po'... a cosa fare adesso che è
tutto finito. Non c'è più il Darkhold
da trovare, né Vicky da
proteggere..."
"E cosa hai concluso?"
Iskelior chiuse gli occhi e
poggiò la testa sul petto di Kyllian
"Che vorrei un figlio da te..."
Kyllian rimase in silenzio,
con gli sbarrati, per qualche secondo, poi chiese "Sei sicura?"
Iskelior si sollevò e lo
baciò dolcemente "Ogni mio sentimento che ti riguarda, è forgiato nella
sicurezza."
Sedute nel giardino sul retro
della casa, Vicky e Amy parlavano del più e del meno.
"Sai, sono felice di essere incappata in quella strana situazione...
Perché mi ha dato la possibilità di conoscerti."
Le confessò d'un tratto Amy, con un rossore che le
tingeva le guance.
"Così mi imbarazzi..." replicò
Vicky, poi allungò una mano
e sfiorò la sua "Però... anche io sono felice di averti conosciuta... e mi
piacerebbe se riusciremo ad approfondire questa amicizia..."
Amy le rispose con un sorriso, mentre in lontananza
brillava il portale da cui uscirono Jinx
e Diana.
"Siamo arrivati, non è stato difficile, vero?" disse il ragazzo alla
bambina.
"Già..." bofonchiò Diana. Adesso... sono arrivata... non ci vorrà
molto, sarà semplice, uccidere lui, uccidere gli altri, prendere il Darkhold...
Guardò la propria mano, stretta nel pugno del ragazzo Ma se lo facessi,
dovrei lasciare la sua mano... E io... per ora non voglio... No, stavolta...
lascerò stare... Sarà per la prossima volta...
Entrarono insieme in casa, Diabolique
ne schivò le difese mistiche come già aveva fatto una volta, e passarono dal
Salotto.
"Chi ha lasciato la tv accesa?" chiese Jinx, raccogliendo il telecomando, poi diede
un'occhiata allo schermo.
"Brutto bacarospo!"
"Ciucciati il calzino!"
"Ugh... ho già
visto questa puntata. È un clipshow."
E così dicendo spense la televisione e andarono nella
sua stanza.
Verso l'una, i nove ospiti della
casa si riunirono in sala a pranzo, per banchettare
"Ehi piccoli, la vostra pappa è qui." Jinx poggiò a terra due ciotole,
su cui subito si fiondarono Modred e Ebony, e poi si andò a sedere
accanto a Diana.
"Non ha una bella cera Mr. Buchanan."
"Ho Problemi di insonnia miss Chen."
"Che hai fatto di bello in questo ultimo periodo, Stephen?"
"Ti dirò Wanda, ho cercato di rilassarmi, ma non ci sono riuscito poi
tanto."
"Allora piccola, fino a dove ti sei spinta con Jinx?"
"Iskelior! Ti sembrano
le cose da chiedere a una bambina?"
"Ehm, scusala Diana, lei è fatta così... un po' di purè?"
"Oh, grazie."
Agatha Harkness
picchiettò con un cucchiaino su un bicchiere "È da molto tempo che questa
casa non ospita così tanta vita. Non posso che essere felice e lieta, e per
questo vorrei proporre un brindisi per augurare il più felice futuro a tutte le
persone che sono qui riunite."
Tutti strinsero un bicchiere tra le mani e lo
alzarono, uniti nel brindisi.
La giornata
trascorse, venne la sera e poi la notte.
Il sonno accolse gli abitanti della casa, uno dietro l'altro.
La streghetta
è andata via
Fa niente. Non ci può più servire.
E ora?
Attendiamo.
Cosa?
Il cacciatore.
E dopo?
E dopo... più nulla sarà.
Nel
prossimo numero:
La caccia di mezzanotte
NOTE DI CARLO
Questa è l’ultima Ultimate Edition di Darkhold e contiene
gli ultimi episodi scritti da Xel. Vi preannuncio
subito che il prossimo episodio sarà scritto dal vostro amabile sottoscritto
che farà del suo meglio per riannodare tutti i fili lasciati in sospeso da Xel. Che ne sia capace non starà a me giudicarlo.
NOTE DI XEL
1) Darkhold sta rivelando degli inaspettati risvolti
humour... probabilmente per alleggerire il clima di morte e distruzione che
aleggerà nella fase avanzata della serie. In questi episodi abbiamo però
approfondito un pò di spunti che erano rimasti in
disparte.
2) Il confronto tra Kyllian
e Rintrah (quest'ultimo era stato spostato in
un'altra dimensione da Strange nel secondo numero della sua maxiserie
italiana, mentre a Kyllian è toccata la stessa sorte
nel quinto numero) ci rivela i pensieri e le frustrazioni del ragazzo che sta
cercando uno scopo alla propria vita; mentre i battibecchi tra Iskelior e Mrs. Harkness studiano
il rapporto tra due donne così diverse
3) Inoltre
abbiamo la risposta ad una domanda che avrà tediato i lettori di Spiriti della
Vendetta: ebbene si, l'attacco delle bestie dello
Stige avvenuto sul numero 1 della serie MIT era ad opera di Hallowen
Jack!
4)
Grazie a Fabio Volino per l'utilizzo di Rintrah (che appare qui dopo Difensori 31) e grazie a
Valerio Pastore per il passo della descrizione di Rintrah.
La caratterizzazione della Harkness.
Mi è stata molto contestata, mi è stato detto che non era coerente con il
personaggio farne una vecchia bigotta che si scandalizzava a sentir parlare di
sesso. Ammetto di aver calcato un po’ la mano negli scorsi numeri, preso
dall'atmosfera goliardica, tuttavia io continuo a pensare che un personaggio
nato e cresciuto in un tempo in cui i costumi fossero più rigidi rispetto al
nostro, non potesse fare a meno di avere una mentalità più severa, pur essendo
una strega. Ma visto che il personaggio non è solo mio, ma è in cogestione con rossointoccabile, sono corso ai ripari, realizzando il
dialogo tra lei e Iskelior. Dialogo che doveva
esserci già nel piano originale dell'opera e serviva ad appianare i contrasti
tra le due, ma alla fine è diventato la spiegazione del comportamento della Harkness.
3) i bambini rapiti da Diabolique. Forse non ve ne
siete accorti, ma questa sottotrama va avanti dal numero 6:P è da allora che vi
mostro spezzoni di telegiornali in cui si parla di rapimenti di bambini:P Diabolique è finalmente
riapparsa dopo il numero 0, presto farà la sua mossa. L'idea che Whisperer si mossa manifestare in questa realtà anche al di
fuori dell'evocazione è tutta mia.
5)
chi
era la misteriosa Donna-ombra che ha rubato la pagina del Darkhold?
Beh, questo è uno dei misteri che ci condurrà dritti dritti ad un cross over di
fine anno. Se vi preme sapere che fine farà la pagina che ha rubato, tenete d'occhio Darkmere
12!
6)
Nel
dialogo di Jack a Sam, rivelo tutti i retroscena della collaborazione tra Hallowen Jack e Centurious e
della creazione della Ditta, in particolare vi segnalo che:
* Zarathos e Centurious
vengono imprigionati nel cristallo dell'anima nell'ultimo numero della prima
serie di Ghost Rider
* ne escono in un fuori scena mai narrato (fino a oggi)
* la prima Ditta è stata distrutta da Ghost e Arcangelo su Ghost 3
* Centurious si è alleato con Lilith per poi venirne
tradito e separato da Zarathos nella saga
"L'anello mancante" su Ghost 11-13
* Blaze ha strappato a Centurious
il cuore uccidendolo (apparentemente) in numeri inediti della sua serie
regolare
* l'ultimo attacco di Centurious a Blaze è stato su Spiriti della Vendetta 1, proprio qui su MarvelIt!
7)
Lo
so, il lungo monologo di Jack fa molto "Telefilm di Batman con Adam
West" con il cattivo che passa mezz'ora a spiegare il proprio piano
all'eroe... però non avevo altro modo per chiarire la situazione :(
8)
Chi
è la donna che Jack ama? Io non ve lo dico... recuperate X-Men Universe 63 x saperlo.
9)
Ghoul è un personaggio che salta fuori dall'Ultraverse. Il potere di questa bizzarra creatura è quello
di poter parlare con i morti.
10) Il lungo episodio extra (quasi più lungo
dell'episodio principale) inizialmente non era previsto, ma visto che stiamo
raggiungendo la fine della saga della Ditta (sarà sul numero 13) e mi ero reso
conto che non avevo modo di inserire nella storia un sacco di retroscena, ho
deciso di tirare fuori dal cappello questo Bonus, che sperò chiarirà gli
eventuali dubbi. L'episodio 11 scorre parallelo all'11 bis, potevo, in effetti,
inserirlo come una serie continua di interludi, ma temevo di spezzare troppo La
storia.
11) Amy
Chen è membro del Branco Selvaggio, la squadra di mercenari guidati da Silver Sable. Qui appare dopo l'avventura in Delvadia
su Marvel Knights #28 dove è stata ferita ad un
braccio, trovandosi costretta a prendersi un congedo dalla squadra. Da questo
numero, sarà una presenza ricorrente.
12) La
creatura che vola nei cieli è scappata nello scorso numero dalla base della
Ditta (nel caso ve lo foste dimenticati!) abbiamo scoperto che Centurious cercava l'incantesimo del Demogorge:
per chi non lo sapesse questo incantesimo è già stato attivato una volta, su
Ghost MITA #8-9, risvegliando una creatura mistica che ha causato un vero e
proprio massacro (di mezzanotte) durante il quale sono caduti Blaze, Modred il mistico,
Victoria Montesi, Licantropus,
Demogoblin e Morbius. Le
conseguenze stavolta non sono state così drastiche... forse.
13) Perché
Centurious prende proprio l'aspetto di un drago? Non
lo so... mi sembrava un'immagine suggestiva e l'ho scelta!
14) Quanto
alla reazione di Iskelior, dopo averlo ucciso (si, è
proprio morto... e dubito che lo vedremo mai più)... beh, la ragazza si è
sempre dichiarata contraria a qualsiasi tipo di violenza, ma le sue motivazioni
le scoprirete nel prossimo episodio.
15) La
trama di Halloween Jack finisce qui. In realtà avrei voluto dirvi: la trama di
Halloween Jack prosegue e termina in una miniserie che vedrete presto. Ma ciò
non sarà possibile. Poiché quando ho deciso di usare questo personaggio avevo
già deciso che la sua trama si sarebbe risolto in un'altra storia in cui avrei
dovuto usare un altro personaggio, tuttavia dato che ancora a data storia
mancava un po' di tempo, avevo deciso di non prenotare quest'altro personaggio,
che purtroppo poi è stato opzionato da un autore di cui non farò il nome.
Questo autore mi ha proibito di usarlo, seguendo l'ottica a senso unico di far
parte di un sito di fanfic per il solo piacere di
scrivere, fregandosene del piacere di leggere le storie degli altri e
agevolarne la scrittura. Quindi Jack da ora finisce nell'oblio
16) Ma
bando alle tristezze, il secondo Ciclo di Darkhold è
finito, adesso ci attende il crossover della Caccia di Mezzanotte e nulla di
buono sembra prepararsi per i nostri eroi (sopratutto
ad ascoltare le predizioni del demone Whisperer)...
17) Ah,
nel caso non lo sapeste, il Project Sabbath è una mia
creazione, apparsa finora in Ghost Rider MITA #3-8. Ancora non si sa molto di
questa squadra governativa, ma sarà come il prezzemolo per il prossimo anno
nelle mie serie, quindi saprete tutto quello che vorrete su di loro
18) La
scena con Modred ed Ebony
davanti alla TV è una citazione: un no prize
a chi la riconosce.
19) La
presenza Di Scarlet in questa
sede era un piccolo omaggio dei Midnight Sons ai quarant'anni dei
Vendicatori. Se
volete saperne di più sul cambiamento che sta coinvolgendo la donna sin da
Vendicatori#25 è d'obbligo seguire questa serie di Fabio Volino. Scarlet,
Agatha
Harkness e i Redentori si sono incontrati
in numeri inediti di Darkhold
20) Ecco
rivelata l'identità del prigioniero fuggito dalla base della Ditta: Madeline
Pryor. Questo nome non dovrebbe essere
nuovo ai fan degli X-Men. Ma cosa ci fa qui? Le
risposte arriveranno a tempo debito.
21) Il
Dottor Strange
appare qui dopo aver abbandonato i Difensori e il manto di Mago Supremo su
Difensori#26, dopo è apparso anche su Darkmere#11.
5) Il riferimento di Amy è ad un tie-in
dell'Assedio delle Tenebre, in cui era coinvolto il Branco Selvaggio,
pubblicato su Venom 4-5.
Ovviamente lei non immagina che Vicky sa molto
più di lei riguardo quegli eventi :)
Questo è un numero di passaggio, in cui essenzialmente
si riallineano
le relazioni tra i personaggi, ma nel mezzo ci sono anche alcuni importanti
indizi che esploderanno nel prossimo numero dove i Redentori saranno coinvolti
nella "Caccia Di Mezzanotte"... ricordate di leggere la saga
interamente.
Xel aka
Joji